Pattinaggio di figura, alla scoperta del primo sport olimpico invernale
Inizialmente chiamato “pattinaggio artistico”, espressione utilizzata sia per il ghiaccio che per le rotelle, dalle olimpiadi invernali di Torino 2006 inizia ad imporsi il termine “pattinaggio di figura”.
Ma da cosa è nato questo sport?
Il termine proviene dall’anglicismo figure skating, la cui accezione si riferisce al progresso, a partire dall’inizio del 1800, dei passi base del pattinaggio la cui esecuzione lascia impressa sul ghiaccio una figura, tracciata dalla lama che vi scorre.
Insomma, dei veri e propri disegni che deliziano la vista a passo di danza!
Infatti, l’espressione inglese rimarrà inalterata nel corso del tempo indicando tutto l’insieme delle specialità artistiche compresa – appunto – la danza.
Nelle gare le figure vere e proprie possedevano una propria sessione di gara ed un’assegnazione di punteggi che contribuivano a determinare la classifica finale, ma dal 1990 hanno abolito le figure dal programma olimpico su ghiaccio per molteplici ragioni.
Buffo (e anche un po’ triste) che il pattinaggio di figura sia stato abbandonato dalle… figure, non credete?
Il 1896 fu l’anno in cui si svolse, per la prima volta, il campionato mondiale di pattinaggio di figura, ma inizialmente fu limitato all’individuale maschile.
Bisogna aspettare il 1906 per vedere introdotto l’individuale femminile e il 1908 l’artistico a coppie, stesso anno in cui la disciplina venne considerata il primo sport invernale incluso nelle Olimpiadi.
L’unica specialità che non è stata inserita nel programma olimpico è il pattinaggio sincronizzato, ma nel 2007 è stato ammesso alle Universiadi di Torino.
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