Santi dubbi: i non così santi, Agostino e Pio IX
In questo articolo, abbiamo parlato di Padre Pio e Maria Teresa di Calcutta, due personaggi passati alla storia per le loro opere buone, ma che abbiamo scoperto non essere proprio… senza peccato.
Ma non sono le uniche persone che, pur venerati dalla chiesa cattolica, si sono rivelati un po’ cattivelli.
S. Agostino, filosofo, vescovo e teologo romano, è considerato il padre della chiesa Cattolica. È lui stesso, nelle “Confessioni”, che racconta – pentito – la sua vita di eccessi e dissolutezze: ha vissuto in concubinato con una donna, di cui non rivela il nome, per quindici anni e da lei aveva avuto anche un figlio.
Non sarebbe neanche una condotta troppo cattiva, se solo Agostino non l’avesse allontanata, dopo tanti anni, per fidanzarsi con un partito migliore, suggerito da sua madre Monica: una bambina di dieci anni. Inoltre, poiché l’età del consenso per il matrimonio, all’epoca, era di dodici anni, in quei due anni in cui avrebbe dovuto aspettare Agostino decise di intrattenersi con un’altra amante.
Un altro uomo di Chiesa forse ancora più controverso di S. Agostino è Pio IX, divenuto papa nel 1846 e santificato dalla Chiesa appena dopo la sua morte.
Durante il suo pontificato aveva commesso ben più di un’azione maligna. Innanzitutto, aveva fatto eseguire numerose condanne a morte di patrioti e rivoluzionari che si erano opposti al potere temporale della Chiesa, come Girolamo Simoncelli, Giuseppe Monti e Gaetano Tognetti.
Inoltre, una storia che fa davvero accapponare la pelle è quella del rapimento di Edgardo Mortara, un bambino di sei anni, figlio di genitori ebrei, che era stato fatto battezzare di nascosto da una domestica. Il Sant’Uffizio lo prelevò con la forza dalla casa dei genitori e lo portò a Roma, dove fu cresciuto secondo la dottrina cattolica. Rarissime erano le visite alla famiglia originale che gli furono concesse.
E ancora, quando le autorità austriache richiesero la riduzione allo stato laicale di Enrico Tazzoli, Pio IX la concesse, permettendone così l’impiccagione. Ma non sono ancora finiti i morti sulla sua coscienza: il 20 giugno 1859, durante la cosiddetta “strage di Perugia”, le truppe papali repressero nel sangue i moti nazionali risorgimentali umbri con l’ordine di «decapitare i rivoltati che si trovassero nelle case».
Ma, a proposito di papi, certo Pio IX non è l’unico ad avere qualche peccatuccio sulla coscienza. Pensiamo a Innocenzo I, anche lui venerato come santo, che durante il suo pontificato (401-417) visse circondato da numerose schiave e che riempì di onorificenze ecclesiastiche suo figlio, affinché diventasse suo successore. O a Sisto III, che pare abbia violentato una novizia.
Nadia Rosato
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