Baia, la città sommersa
Baia fu una città romana famosa nell’antichità per la sua bellezza, divenuta nel corso del tempo residenza esclusiva dei più celebri personaggi del mondo romano.
Sorta circa nel III secolo a.C, questa città situata nei campi flegrei tra Punta dell’Epitaffio e Punta del Castello, prese probabilmente il nome dal lago che lì si era formato chiamato il Locus Baianum.
Il clima mite e l’abbondanza di acque termali contribuirono a rendere Baia una meta ambita dall’aristocrazia romana tanto da meritarsi l’appellativo di “Piccola Roma”.
Dal II secolo a.C si ha notizia dell’incremento della popolazione e del progressivo ampliamento della città, con un maggiore sfruttamento delle acque termali.
I resti archeologici testimoniano la grandezza di Baia, una città avente un complesso e articolato sistema urbano, contenente edifici di raffinata bellezza architettonica con approdi privati, costruiti dai più importanti architetti del tempo.
Le fonti ci informano che in questa località costruirono le loro prestigiose ville Cicerone, Marco Antonio, gli Scipioni ma anche molti imperatori come Augusto, Tiberio, Adriano e molti altri.
Dal III secolo d.C comincia il lento ma inesorabile declino di Baia, il decadimento dell’impero romano, le condizioni di crescente difficoltà dei trasporti e dei commerci portarono al progressivo ridimensionamento di quello che era stato il centro più amato dalla prestigiosa nobilitas romana.
La causa principale però della scomparsa della città campana fu il bradisismo, caratteristica geologica dei campi flegrei, consistente nell’ innalzamento e abbassamento del suolo.
Dal IV secolo d.C il suolo su cui Baia sorgeva iniziò un lento e costante abbassamento che fece sprofondare la fascia costiera della città nel mare, dove tuttora è conservata.
Il Parco di Baia rappresenta un unicum per la ricchezza dei reperti e la caratterista disposizione sopra e sotto il livello del mare.
La zona sommersa ha restituito reperti, la maggior parte dei quali conservati al Castello di Baia, che ci forniscono un’idea precisa dell’antico splendore. Statue, ville con maestosi mosaici come la Villa dei Pisoni ed edifici come il ninfeo di età Claudia si possono ammirare visitando il parco.
Nel 1956 il pilota Raimondo Bucher scattò delle fotografie di questa zona dove chiaramente si poteva osservare la porzione della città sommersa dal mare. Questi scatti ed i ritrovamenti sporadici degli anni seguenti contribuirono ad attirare l’attenzione su questo sito.
Dal 1980 gli scavi sono cominciati in modo sistematico e ancora oggi sono in corso restituendo nuove testimonianze del passato.
Nel 2002 fu istituito il Parco Sommerso di Baia.
Scrisse Orazio: “Nullus in orbe sinus Baiis praelucet amoenis”, ossia che nulla al mondo splende più dell’ameno golfo di Baia.
Beatrice Gargiulo
Copertina: Sito ufficiale
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