Bang Bang Baby, la serie crime italiana di Prime Video da non sottovalutare
Il 28 aprile sono arrivati su Prime Video i primi cinque episodi di Bang Bang Baby, la nuova serie made in Italy originale della piattaforma.
Il rilascio della seconda metà del prodotto in questione, composta anch’essa da cinque episodi, sarebbe dovuto avvenire il 19 maggio, ben tre settimane dopo l’uscita del primo blocco.
Ma la distribuzione di quest’ultima è stata rimandata.
La motivazione ufficiale è ricaduta sul successo che Bang Bang Baby sta riscuotendo a livello internazionale, il quale merita, a quanto pare, ulteriori lavorazioni.
Se la stanno guardando worldwide, vi tocca aggregarvi.
Non faccio io le regole.
A quanto pare, ne avete tutto il tempo.
Bang Bang Baby narra una vicenda che prende ispirazione da fatti realmente accaduti.
Al centro della narrazione c’è la giovane Alice, un’adolescente degli anni ‘80 interpretata da Arianna Becheroni, un’attrice molto, molto promettente, qui alla sua prima esperienza.
La protagonista ha vissuto tutta la sua giovane vita convinta di aver assistito alla morte di suo padre in tenera età. Ma scopre, d’un tratto, che la verità nella quale aveva sempre creduto non trova riscontro nella realtà. Il suo papà è in realtà ancora vivo. E, inoltre, è rinchiuso in carcere, poiché è un importante membro della malavita calabrese.
Comincia così, per la finora ingenua Alice, una vita del tutto diversa, fatta di bugie svelate, di verità nascoste, di realtà scomode e di decisioni irreversibili, gran parte delle quali sfociate in un’alimentazione basata su Smarties e su sregolatezze fuori controllo.
Da adolescente con una vita semplice e sottotono, Alice scopre caratteristiche di sé assolutamente imprevedibili, frutto di sentimenti esplosi e desideri di nature improvvisamente venute a galla.
La ndrangheta assume sfumature rosa con forti protagoniste femminili che reggono il ritmo della narrazione, sostenendo quest’ultima sulle proprie spalle.
Gli aspetti crime ben rappresentati sono alleggeriti e smorzati da una catalizzante presenza degli anni Ottanta, espressa mediante forti canzoni dell’epoca, programmi di quei tempi e un incredibile numero di dettagli di quegli anni che fa davvero la differenza.
Bang Bang Baby risulta così un prodotto davvero innovativo per il mercato seriale italiano. Non soltanto è un crime credibile, ma è un incrocio di stili capace di attrarre pubblici differenziati.
Giovanna Iengo
Fonte copertina da Newsflix
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