Fairplay, le regole per un “gioco corretto” nello sport
Qualsiasi sportivo e appassionato di sport desidera che nelle discipline che si seguono ci siano sempre il rispetto delle regole.
E quando ciò viene applicato nel concreto ha un nome specifico: fairplay o fair play, letteralmente “gioco corretto”.
Il fairplay è un concetto riferito a un’etica comportamentale che nasce in Inghilterra nell’Ottocento, inizialmente concepito solo per le competizioni sportive ma che ha avuto ampia diffusione anche in altri contesti quali la politica e l’amicizia.
Infatti, definirlo come un semplice rispettare le regole di gioco sarebbe troppo riduttivo, dal momento in cui si tratta di un concetto che si collega e ne presuppone altri, quali l’amicizia, il rispetto degli altri e dell’avversario, lo spirito sportivo.
Per quanto concerne la politica, il fairplay è stato riconosciuto in modo graduale, man mano che tale concetto si radicava sempre di più nella mentalità degli organismi dello sport.
Fu così che nel 1992, durante la Conferenza di Rodi, il Consiglio d’Europa, che venne costituito per l’occasione dai ministri dello sport, approva il Codice Europeo di etica Sportiva.
Il documento stilato, nonostante non fissa regolamenti precisi, prevede un quadro etico di riferimento il cui obiettivo è di diffondere una mentalità sportiva, condivisa in ogni attività.
Il fairplay viene così visto come un elemento necessario e non accessorio, trovandosi così al centro di tutto il codice: deve fare da guida verso l’approccio allo sport, che ha come princìpi cardine la lotta ai brogli, al doping, alla violenza verbale e fisica, alle discriminazioni.
Applicando il fair play allo sport significa avere l’opportunità di conoscersi di più, fissando degli obiettivi da raggiungere tramite l’impegno e la costanza.
Ma non solo: dà anche l’opportunità di integrarsi con gli altri ed interagire, dimostrando le proprie abilità tecniche senza dimenticarsi di divertirsi.
Inoltre, il fairplay è una delle attività maggiormente formative e educative là dove lo sport non viene contaminato da interessi politici ed economici, dall’ignoranza e dalla prepotenza.
Irene Ippolito
Fonte copertina Pixabay
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