Vero o falso? Leggende su Leopardi
Tutti conosciamo Leopardi come uno dei più importanti poeti e filosofi della storia, non solo italiana, che ha dato un contributo fondamentale sullo sviluppo del concetto del nichilismo.
Ma forse non tutti sono a conoscenza di alcune curiosità che riguardano questa personalità complessa.
Leopardi sarà anche stato un poeta “deprimente” (chi, studiandolo al liceo, non l’ha pensato?), che ha fatto di tutto per far capire al mondo quanto inutile e vana sia la vita dell’uomo. Basta leggere le sue Operette morali per rendersene conto: banalizzando, la vita non è altro che un affannarsi per cercare di raggiungere uno stato di felicità impossibile da ottenere.
Ma il poeta non è stato solo questo.
Intorno alla sua figura si è concentrata tutta una serie di curiosità, che riguardano la sua vita privata, che forse non tutti conoscono.
Cominciamo dalla prima: il cibo.
Leopardi era amante accanito di cibo, tant’è che nello Zibaldone ritroviamo quest’affermazione: «Il mangiar bene è occupazione interessantissima, la quale importa che sia fatta bene, perché dalla buona digestione dipende in massima parte il ben essere, il buono stato corporale, e quindi anche mentale e morale dell’uomo.»
E, infatti, di Leopardi sono noti i 49 Desiderata, ovvero i 49 cibi che lui più ama e desidera, tanto della cucina marchigiana – della quale sentiva la mancanza quando era lontano da casa – quanto di quella napoletana. Fu proprio a Napoli, inoltre, che il poeta morì.
I 49 Desiderata, insomma, costituivano per lui il menù perfetto di Capodanno. Menù che il poeta spedì prontamente al suo cuoco di Torre del Greco, che avrebbe dovuto cucinare ben 49 pietanze per due sole persone: lui e l’amico napoletano Ranieri.
Proprio a proposito della sua morte, poi, c’è una strana diceria che, sebbene sia quasi sicuramente falsa, individuerebbe nella causa della morte del recanatese l’aver ingerito troppi “cannellini”: dei confetti particolari di cui il poeta andava ghiotto e che gli avrebbero causato un’indigestione fatale.
Si riesce facilmente a percepire l’alone mitologico che investe questa diceria, ma è comunque un dato interessante che ci fa capire fino a che punto Leopardi fosse ghiotto di cibo.
Ma le curiosità sul nostro poeta ghiotto e nichilista non finiscono qui.
Si dice, infatti, che Leopardi fosse estremamente vanitoso e che non fosse affatto vero che si sentisse a disagio col proprio fisico.
Anzi, era così vanitoso da disprezzare apertamente e senza remore chiunque gli stesse intorno, guadagnandosi – ovviamente – antipatie a destra e a manca.
La questione dell’aspetto fisico pare sia stata così marcata nel recanatese che addirittura passava settimane – o forse mesi – a non lavarsi e a non curarsi della propria igiene personale. Pieno di sé, sì… ma forse un po’ troppo.
Altra curiosità, poi, riguarda il suo essere ipocondriaco e paranoico a livelli forse un po’ estremi. Ma, dopotutto, forse ce lo aspetteremmo da un filosofo del nichilismo.
Si dice, infatti, che se il medico gli avesse consigliato qualche giorno di riposo, lui non solo avrebbe seguito alla lettera il consiglio, ma anzi avrebbe prolungato “qualche giorno” fino a farli diventare qualche settimana.
E, per terminare, non poche sono le voci che sosterrebbero che tra lui e l’amico Ranieri ci fosse più di una semplice amicizia. Vero è che i due erano davvero tanto legati e ciò, per l’epoca in cui vivevano, causò non pochi problemi a entrambi.
Insomma, Leopardi non era solamente i suoi scritti e le sue teorie sulla futilità dell’esistenza. Era sicuramente una personalità complessa che, però, sapeva anche dedicarsi alle piccole cose della vita.
Anna Illiano
Copertina: Skuola.net da un originale anonimo
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