SocialePrimo Piano

Dipendenza affettiva, quando l’amore diventa ossessione

Se non riesci ad interrompere relazioni distruttive e temi la solitudine più di ogni altra cosa, allora potresti soffrire di dipendenza affettiva.

La dipendenza affettiva, o Love Addiction, fa parte della “nuove dipendenze” su cui gli psicologi hanno indagato maggiormente nell’ultimo decennio, come la dipendenza da internet oppure lo shopping compulsivo.

Si tratta di una problematica legata alle emozioni e al comportamento che consiste in una vera e propria ossessione per la relazione in cui si è coinvolti, tanto da ritenere quel rapporto come indispensabile e necessario per la propria esistenza.

Le tendenze e le sensazioni che una persona dipendente vive sono quelle che tutti sperimentiamo nella prima fase dell’innamoramento, anche detta “Love Passion”: ricerca continua del partner, forte desiderio di passare il tempo in coppia, riduzione delle attività sociali e in generale degli impegni che solitamente occupano la nostra giornata, impulso di controllare ogni aspetto della vita dell’altra persona, e così via.
Nei dipendenti questo stadio iniziale si protrae diventando la fisionomia normale del rapporto di coppia.

Chi soffre di dipendenza affettiva vive totalmente in funzione dell’altro, combatte con l’ansia costante di perdere il partner, non è in grado di individuare obiettivamente i propri bisogni né di soddisfarli. I sintomi non si manifestano solo nella coppia, ma in qualsiasi altro tipo di relazione, come quella con un familiare o con un amico: ciò che si sviluppa è una dipendenza dall’altro, da qualcuno in cui annullarsi completamente e a cui affidare il proprio destino.

All’origine del disturbo c’è una profonda mancanza di autostima, unita alla convinzione di non essere meritevoli d’amore, di non essere abbastanza. Le radici del problema sono da ricercare nei rapporti intrattenuti con chi si è preso cura di noi: nella maggior parte dei casi colui che è dipendente ha ricevuto un messaggio sbagliato e ha vissuto esperienze emotivo-affettive negative.

Generalmente il motivo principale risiede nella figura dei genitori, i quali possono essere stati o troppo protettivi o, al contrario, troppo poco presenti durante la crescita del bambino, il che può aver comportato uno sviluppo delle strutture psichiche non adeguato.

La Love Addiction è stata paragonata alla dipendenza da sostanze stupefacenti: gli studiosi hanno notato come le cause di base e le manifestazioni dei due disturbi siano sorprendentemente simili.

L’euforia legata all’uso di droghe, sperimentata dai tossicodipendenti, è la stessa che provano coloro che soffrono di dipendenza emotiva alla vista del partner; il desiderio (craving) di droga o del partner è allo stesso modo spasmodico e irrefrenabile; tutto ruota intorno all’oggetto bramato, sostanza o persona che sia; la sofferenza derivante dalla fine di una relazione sortisce gli stessi effetti dell’astinenza da sostanze stupefacenti: depressione, ansia, insonnia, irritabilità, perdita di fame.

Il primo passo per uscire dalla dipendenza affettiva è la consapevolezza. La terapia cognitivo-comportamentale aiuta il paziente a riconoscere gli schemi cognitivi che lo conducono alla condizione di malessere, ad accettarli e, allo stesso tempo, a liberarsene.

Maria Paola Buonomo

Copertina: psiche.santagostino.it

Leggi anche: Sindrome e paura dell’abbandono

Maria Paola Buonomo

Laureata in Lettere Moderne, filologa in fieri, scrivo per sperimentare e accrescere il mio ego. Tra un esame e l’altro, mi cimento ai fornelli come piano b per il futuro (ma qual è il piano a?!). Sono una fastidiosissima ritardataria cronica, ma non è certo un difetto, anzi, è il mio punto forte: vivo con calma… Nel sangue mi scorre indecisione mista ad incoerenza. Il caos è il mio spirito guida. Rispetto la natura e ogni forma di vita, tranne gli esseri umani. Condivido il cuore con il mio cane.
Back to top button