Esterno notte: l’ultimo capolavoro di Marco Bellocchio torna a riflettere sul caso Moro
Marco Bellocchio torna nei multisala con Esterno notte, un progetto monumentale ispirato al caso Moro.
Dopo il trionfo de Il traditore, che ha vinto 13 premi (sei David di Donatello e 7 Nastri d’argento) e ha ricevuto ben 21 nomination, Marco Bellocchio ha deciso di concedersi un momento di pausa, durante il quale concentrarsi su se stesso e sulla propria famiglia.
Da questa esigenza intimistica ha avuto origine Marx può aspettare, film-documentario, uscito nelle sale a luglio 2021 ad uso e consumo di un pubblico di nicchia, in cui il regista ha ricostruito la storia della sua famiglia, in special modo le cause e le conseguenze del suicidio di Camillo, uno dei suoi sette fratelli.
Per il suo grande ritorno sul red carpet, Bellocchio ha optato per una strada già percorsa ma, a quanto pare, ancora ricca di sbocchi nuovi e inaspettati.
Era il 2003, ben 19 anni fa, quando i maxischermi di tutta Italia proiettavano il lungometraggio del director tre volte miglior regista ai David di Donatello: si trattava di un’opera di all’incirca un’ora e mezza dal titolo Buongiorno, notte.
L’intreccio si basava sui 55 giorni di prigionia del presidente Aldo Moro. Nel film era stato dato parecchio spazio alle azioni dei brigatisti e Moro era stato delineato come un uomo alle soglie della beatificazione, preoccupato più per la famiglia che per la sua stessa sopravvivenza e tanto commovente nelle sue lettere da spingere al pianto persino alcuni dei suoi sicari.
Quest’ultima scelta registica fu forse un tentativo di umanizzazione dei terroristi rossi, ma non piacque affatto alla figlia di Moro, la quale dipinse un quadro negativo della pellicola, nonostante le ottime recensioni della critica cinematografica.
Buongiorno, notte, pur raccontando un evento storico che ha profondamente segnato il nostro Paese, non si concentrava sufficientemente sul contesto socio-politico degli “anni di piombo”, quanto piuttosto sulle emozioni provate dal carcerato e dai suoi carcerieri.
Le mancanze del primo film hanno spinto il regista a ritornare sull’argomento per ampliarlo, focalizzandosi sulla fattualità storica del caso Moro attraverso il punto di vista di sei personaggi precedentemente trascurati.
In Esterno notte si passa dai pensieri e i dubbi di Cossiga (Fausto Russo), alle contraddizioni e ai sensi di colpa di papa Paolo VI (Toni Servillo); dall’enigmatica indifferenza di Giulio Andreotti (Fabrizio Contri) fino alla struggente sofferenza della devota moglie Eleonora Chiavarelli (Margherita Buy).
Esterno notte è dunque la prosecuzione e il completamento di Buongiorno, notte.
Il film-serie è suddiviso in due parti: la prima è uscita nelle sale mercoledì 18 maggio; la seconda sarà disponibile a partire da giovedì 9 giugno. In totale il film ha una durata di 5 ore.
Esterno notte verrà poi trasmesso in sei episodi in prima serata su Rai 1 il prossimo autunno.
Come ha evidenziato il produttore cinematografico Andrea Occhipinti, Marco Bellocchio ha realizzato un vero capolavoro, tanto da catturare l’attenzione di Thierry Frémaux, il delegato generale del Festival di Cannes, che lo ha voluto presentare a tutti i costi alla prestigiosa rassegna francese, nella categoria “Première”.
Affrontare il caso Moro non è un lavoro da poco, sia per la mole di informazioni sia per l’assurdità della vicenda sia per il valore simbolico che questa riveste nella storia italiana. Eppure, Bellocchio in Esterno notte è riuscito nell’intento e il risultato finale è da standing ovation.
«Bellocchio trasforma il piombo in oro» ha commentato entusiasticamente in prima pagina il quotidiano francese Libération.
L’ultimo film di Marco Bellocchio è un’opera ambiziosa che porta avanti un’analisi lucida e ad ampio spettro di un’epoca storica complessa che ha forgiato il nostro presente.
Come passerà alla storia Esterno notte? Come un’opera-mondo capace di riassumere in sé gli elementi chiave di quel caotico e drammatico 1978 o come un tentativo troppo audace di delimitare un campo per sua natura illimitato?
Verso la fine di giugno, quando si potrà dare un giudizio complessivo, ne sapremo di più… ai posteri l’ardua sentenza!
P.S. Il regista ha rilasciato qualche anticipazione sul suo prossimo film: riguarderà il caso di Edgardo Mortara, un bambino di famiglia ebraica che papa Pio IX fece rapire affinché venisse allevato come cattolico.
Giusy D’Elia
In copertina la locandina ufficiale
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