Ma alla fine dov’è Nessie?
La speranza di vedere il famoso mostro porta sulle sponde dell’omonimo lago almeno un milione di turisti ogni anno.
Serie televisive, film, romanzi e fumetti…ormai non si contano più le volte in cui lo sfuggente dinosauro è apparso nei racconti per conquistare i nostri cuori.
Nei racconti, sì… ma a conti fatti, dov’è Nessie?
Il mostro di Loch Ness è l’esempio perfetto di come il mistero faccia presa sull’immaginario collettivo molto più di mille prove e dimostrazioni scientifiche.
La storia di questo mistero è infatti costellata di un numero incalcolabile di avvistamenti e addirittura di fotografie, ma al giorno d’oggi di prove vere e proprie non vi è alcuna traccia.
Di sicuro ricorderete la più famosa fotografia di Nessie, passata alla storia come “la foto del chirurgo’’ nonostante il suo autore, Robert Wilson, non facesse il chirurgo e volesse soltanto rimanere nell’anonimato.
Foto d’epoca, autore misterioso e la delicata raffigurazione di un delizioso dinosauro con piccole ondine increspate sull’acqua. Ce ne sarebbe abbastanza per un episodio di X-files, no?
Purtroppo no, perché la celebre foto si è poi rivelata un clamoroso falso. Nel 1994 si è scoperto che l’autore, aiutato da un suo amico, aveva fotografato il piccolo modellino di un sottomarino.
Ma lo sbugiardamento della famosa fotografia del 1936 non è stato l’unico clamoroso falso collegato alla storia del mostro.
Già nel 1934 lo studente di veterinaria Arthur Grant dichiarò di essersi imbattuto in una strana creatura mentre viaggiava di notte con la sua motocicletta vicino alle sponde del lago.
Ne fece una descrizione che più di tutte ha ispirato la famosa silhouette del mostro, così simile e ormai inscindibile da quella del plesiosauro. Ma secondo il parere di numerosi esperti ciò in cui probabilmente Grant si era imbattuto era stata una semplice lontra o addirittura un cervo visto di sfuggita.
Ma allora se tutte le prove sono false o inattendibili, non si potrebbe effettuare una seria indagine scientifica per scovare la sfuggente creatura una volta per tutte?
In realtà le indagini ci sono state.
Nel 2018 un team di varie università ha effettuato una ricerca sui campioni di DNA delle varie specie di animali presenti nel lago.
Premettendo che il plesiosauro in realtà non è un dinosauro ma un rettile preistorico, nel lago sono state trovate molte tracce di rettili, ma nessuna in una quantità tale da poter provare la presenza di una simile creatura.
Inoltre nel lago non ci sarebbe abbastanza cibo per Nessie, né ci sono abbastanza tracce sul fondale per dimostrare il suo semplice passaggio.
Ma questa sfuggevolezza ha solo contribuito ad accrescere sempre di più il fascino del mistero e i difensori dell’esistenza di Nessie non hanno tardato a formulare ogni tipo di giustificazione per queste imprecisioni.
Secondo alcuni Nessie utilizzerebbe un segreto canale sotterraneo per sbucare in mare a suo piacimento, secondo altri sarebbe capace di strisciare addirittura fuori dall’acqua e nutrirsi della fauna del luogo. Grazie a questo scenario la mancanza di tracce risulterebbe ovvia.
Ma la verità è che ogni accertamento scientifico non potrà mai davvero far chiudere il sipario su quella che è a tutti gli effetti la ricerca dell’ignoto, e quindi di per sé inestinguibile.
Inoltre se mai Nessie esistesse, sarebbe l’ultimo esemplare della sua specie e un giorno finirebbe inevitabilmente estinta. Forse sarà proprio la sua sfuggevolezza ad impedirle questo destino.
E forse è meglio che la sua ricerca continui per sempre.
Gabriel Santomartino
Copertina: foto di Greg Montani da Pixabay
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