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Anvedi er Cupolone e altre volte degne di ammirazione

Quando a scuola o all’università abbiamo studiato storia dell’arte, loro non potevano mancare mai: le mastodontiche cupole che facevano da coperchio a scrigni pieni di tesori.


Dalla cupola del Brunelleschi a quella di San Pietro, la storia dell’arte è piena di “coperchi” affascinanti.

Cupola del Brunelleschi

Si staglia nel cielo di Firenze la cupola della chiesa di Santa Maria del Fiore, il Duomo della città.

Cupola costruita da Filippo Brunelleschi e che vanta la particolarità di essere autoportante cioè priva di centine (la costruzione di una cupola in legno che partiva da terra per sostenere poi il peso del materiale di rivestimento).

Il problema che si presentava era quello di un peso estremamente eccessivo, che nessun legno al mondo sarebbe stato in grado di sostenere.

Ecco perché fu bandito un concorso a cui parteciparono diciassette architetti, tra cui Filippo Brunelleschi, che presentò l’idea – vincente – di una cupola che riusciva a mantenersi da sola in ogni fase della costruzione, costruendo più cupole poi unite una accanto all’altra.

Mole Antonelliana

L’edificio torinese che in origine doveva essere una sinagoga, ospita oggi il Museo del cinema  e vanta in Europa il titolo di edificio senza cemento armato più alto in Italia.

La sua costruzione fu richiesta dalla comunità ebrea di Torino che affidò il compito ad Alessandro Antonelli che ci lavorò fino alla morte ma che chiese anche un sacco di tempo e denaro, tanto che ad un certo punto i lavori passarono nelle mani del Comune e quella che doveva essere una sinagoga, divenne poi un edificio dedicato al Re Vittorio Emanuele II.

Cupola di San Pietro

Er Cupolone, quello che è nel cuore dei romani e non solo.

Affidata in un primo momento a Bramante, la costruzione della cupola di quella che oggi è il cuore del Cristianesimo passò poi nelle mani di Michelangelo Buonarroti che lavorò al progetto fino alla sua morte.

Come la cupola del Brunelleschi, anche quella della Basilica di San Pietro è formata da una doppia calotta, che termina in cima con una lanterna.

All’interno, la cupola è decorata dalla rappresentazione del coro degli Angeli divisi secondo la descrizione biblica, seguiti da Gesù, Maria e i Santi e infine Vescovi e Patriarchi.

La particolarità della Cupola di San Pietro è che per tantissimo tempo, le sue lanterne venivano accese manualmente da alcuni operai che si arrampicavano sulla costruzione e la illuminavano.

Battistero di San Giovanni

Nella Piazza dei Miracoli di Pisa, il Battistero attira ancora oggi migliaia di turisti.

Il suo tetto, che all’inizio presentava un foro nel centro – molti battisteri presentavano questa caratteristica, forse per raccogliere l’acqua piovana- fu poi ricoperto da una cupola che presenta un’eterogeneità di materiali: è coperta da tegole rosse verso il mare e da lastre di piombo verso levante.

Questa differenza è data probabilmente da mancanza di denaro o, forse, per far sì che le tegole rivolte verso il mare – illuminate dalla luna – facessero dai fari ai marinai.

Anche la mancanza di affreschi e decorazioni, però, farebbe pensare a una penuria.

Maria Rosaria Corsino

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Maria Rosaria Corsino

Maria Rosaria Corsino nasce a Napoli il 26 Dicembre 1995 sotto il segno del Capricorno. Laureata in Lettere Moderne, si accinge a diventare filologa. Forse. Redattrice per “La Testata”,capo della sezione di grafica. Amante della letteratura, della musica, dell’arte tutta e del caffè.
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