Stranger Things 4, Undici e Vecna tra pizze e anni’80
Dal primo luglio su Netflix è finalmente disponibile il secondo volume della quarta stagione di Stranger Things la serie ormai cult dei fratelli Duffer.
Il primo volume della serie è stato messo in onda il 27 maggio e ha già regalato ai suoi fan numerose sorprese e colpi di scena, con episodi a base di suspence che troveranno il loro climax negli ultimi due episodi del secondo volume.
Possiamo dire che la quarta stagione non ha deluso le aspettative grazie ad episodi pastiche in grado di mantenere il ritmo dell’azione serrato ed avvincente e di soddisfare la voglia di rivivere quelle vibes 70-80’s così ben caratterizzate da farne un marchio di fabbrica della serie.
La quarta stagione riannoda i fili delle precedenti stagioni: in particolare il primo volume ci mostra attraverso una serie di flashback il passato di Undici presso il laboratorio di Hawkins dove il dottor Brenner, che avevamo conosciuto nella prima stagione, porta avanti i suoi esperimenti su un gruppo di bambini.
Il primo volume di questa stagione infatti vedrà Undici alle prese con un viaggio nei propri ricordi e nelle proprie emozioni per cercare di recuperare i suoi poteri, viaggio che la condurrà a rielaborare i suoi traumi e a scoprire dolorose verità che legano lei e Vecna.
Vecna alias 0-Henry è il nuovo nemico che il gruppo di amici si troverà a dover affrontare in una corsa contro il tempo.
La particolarità di questa stagione sta forse nell’approfondimento della psicologia dei vari personaggi, in particolare quella di Max che, reduce dalla tragica perdita del fratello Billy, vivrà un periodo di crisi e di allontanamento dal gruppo.
Entrambi i volumi della quarta stagione vedono i ragazzi del gruppo e i genitori prendere strade diverse; infatti, rispetto alle prime stagioni in cui il gruppo agiva insieme nella cittadina di Hawkins, la storia prosegue in modo più frammentato, ma non per questo meno avvincente, seguendo le vicende dei vari personaggi che viaggiano comunque su binari paralleli verso la stessa direzione. Da Hawkins, dalla California e perfino dalla Russia, ognuno darà il proprio prezioso contributo per salvare ancora una volta il mondo.
Non possiamo a questo riguardo non menzionare i due simpaticissimi nuovi personaggi della serie che hanno già rubato il cuore dei fan: il primo è Argyle, l’eccentrico compagno di college di Jonathan, col suo furgoncino della pizzeria Surfer Boy per le consegne, vera e propria icona di questa stagione.
Il secondo personaggio in questione non poteva essere che lui, Eddie Munson; ad Hawkins, infatti Lucas, Mike e Dustin fanno amicizia con il bizzarro nerd rockettaro all’Hellfire Club mentre giocano a D&D. Ebbene sì, per la gioia di molti, il gioco divenuto un simbolo della serie con la prima stagione, torna al centro della storia.
Eddie e Argyle si integreranno subito nel gruppo prendendo parte alla battaglia contro Vecna, giocata in larga parte sulle emozioni e i ricordi di Undici che dovrà trovare forza in se stessa e nei suoi amici.
Insomma in conclusione possiamo dire che la serie ci regala una serie di inaspettati colpi di scena che chiariscono la storia e i legami tra alcuni personaggi mettendo nuove carte in gioco, e per i più romantici non mancano riavvicinamenti, alcune passioni mai spente sembrano riaccendersi e le fan theory al riguardo hanno invaso il web.
Last but not least, come le stagioni precedenti anche la quarta è caratterizzata da costumi e da una scenografia curati fin nei minimi dettagli in perfetto stile 80’s, pensiamo ad esempio alla scena della pista da pattinaggio a Lenora Hills.
Infine, una menzione speciale non può che andare alla colonna sonora che ascolteremo in attesa della quinta stagione e che si fonde perfettamente con l’ambientazione e i personaggi, creando soprattutto nelle scene finali della battaglia contro Vecna dei suggestivi contrappunti con le immagini.
Stranger Things ha creato nel corso del tempo diversi tormentoni, tutti siamo affezionati a Never Ending Story ma nella playlist non possiamo non aggiungere adesso Running Up that hill di Kate Bush e Master of Puppets dei Metallica, solo per citare le canzoni cult che rimarranno per ovvi motivi nei nostri cuori.
Benedetta De Stasio
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