Il costume da bagno e la sua lotta da abito clericale a bikini
Il costume da bagno femminile, contrariamente a quanto si può pensare, ha alle proprie spalle secoli di storia.
La sua prima comparsa sembra essere avvenuta nell’Antica Roma, testimonianza confermata dall’esistenza di un mosaico risalente al III secolo d.C., raffigurante tre donne il cui corpo è avvolto da un bellissimo bikini a due pezzi!
È assurdo pensare che un capo talmente moderno sia stato indossato dalle donne in un’epoca tanto lontana dalla nostra. Eppure, prima dell’avvento del cattolicesimo, il bikini era ben accetto e le donne erano libere di indossarlo, in particolar modo durante attività sportive.
Ma la pratica del bagno al mare, ai fiumi e ai laghi, inizia a diffondersi solo dalla metà del 700: prima di allora donne ed uomini frequentavano luoghi specifici, allestiti per bagni rilassanti, come terme e stufe.
Per queste sporadiche occasioni dal XIX secolo, viene brevettato un abbigliamento apposito per i bagni al mare.
Ma tenendo conto del periodo storico era impossibile pensare ad un costume che lasciasse scoperti molti centimetri di pelle.
Non era infatti molto diverso da quello che oggi può definirsi un vestitino carino con tanto di calzoni, un aderente corpetto e per finire una gonna bella ampia.
Con il passare degli anni l’aspetto del costume da bagno varia, ma sempre rientrando in certi limiti e senza mai liberarsi dal quell’accezione casta che perdurerà fino agli Venti del 900. Da allora costumi da bagno meno coprenti e visibilmente più arditi sfilano sulle spiagge roventi.
Ma la grande svolta avverrà con l’introduzione del bikini, nel 1946.
Ecco che le spiagge sono invase da ombelichi, spesso multati dalle forze dell’ordine per oltraggio al pudore.
Quella libertà che sembrava essere riconquistata, con l’avvento di un costume tanto diverso dai suoi predecessori, è però molto lontana.
Dagli anni ’70 le cose cambiano: i costumi da bagno si restringono sempre di più!
Triangoli di stoffa che faticano a mantenere coperte zone del corpo che non si vorrebbero mostrare.
Così il costume da bagno si lascia alle spalle secoli di storia e di cambiamenti dovuti alla continua ricerca di una libertà che lo rendesse sempre più comodo e poco invadente ma soprattutto adatto alle esigenze e al gusto di ognuno.
Disegno e didascalia di Enza Galiano
Vedi anche: Nudismo, bikini, trikini: la prova costume dalla preistoria ad oggi