Nello studio di Giosuè Russo Art
Giosuè è un giovane artista che, negli ultimi anni, ha fatto dell’arte e della comunicazione il suo mestiere.
A permetterglielo è stata la sua tenacia e uno dei canali social più sfruttati e diffusi degli ultimi anni: Instagram.
Il suo profilo oggi conta più di 15mila followers tra amici, curiosi e appassionati della materia.
Giosuè è stato disponibile nel concedermi una chiacchierata virtuale, avvicinandomi alla sua esperienza e aprendo una porta sul suo personale concetto di arte.
Lascio la parola, e le immagini, proprio a lui.
Ti va di parlare brevemente del tuo percorso artistico?
Inizialmente il mio percorso artistico è rimasto nascosto. Ho sempre amato disegnare, ma solo all’età di 14 anni questo percorso mi si è rivelato davanti agli occhi, quando alcuni amici e conoscenti iniziarono a disegnare manga. In quel momento cominciai a pensare all’arte come a un percorso di vita vero e proprio. Iniziò a essere così chiaro dentro di me che decisi di cambiare scuola, al secondo anno delle superiori, e frequentare il Liceo Artistico di Benevento.
C’è qualcosa che ricordi con particolare nostalgia o tenerezza?
Ripenso sempre con piacere a quel periodo della mia vita, uno di quelli in cui sai di aver fatto la scelta giusta.
Ora, che di anni ne ho 27, sono felice di poter affermare che le mie opere siano in 24 paesi del mondo e che alcuni miei lavori siano stati apprezzati e condivisi da personaggi italiani e non solo, come Gigi Hadid, Chiara Ferragni, Martha Hunt e altri.
Quale intento comunicativo c’è dietro il tuo lavoro?
Nelle ultime opere sto cercando sempre più di scegliere soggetti e pose molto comunicativi. Allo stesso tempo, però, è diventato essenziale ritrarre qualcuno che sia completamente in sintonia col mio modo di vedere e percepire il soggetto, in modo tale da aiutarmi a sviluppare il mio stile che, tramite studi ed esercizi, sta continuando a emergere.
Si tratta, quindi, di un’attenta ricerca dell’immagine da cui far nascere l’opera e di un’analisi del percorso di vita della persona stessa che ho intenzione di ritrarre. L’obiettivo è comunicare tramite uno sguardo, un sorriso, un dettaglio oppure un contrasto di luci e ombre, le emozioni e gli stati d’animo che solo un fermo immagine può trasmettere appieno. Al momento, comunque, sto lavorando ad alcune opere totalmente personali che ancora non ho pubblicato.
Cosa pensi dei canali social come mezzi di comunicazione per diffondere arte e cultura?
Credo siano il mezzo più rapido per trasmettere le proprie idee e trasformarle in qualcosa di più concreto. Nel mio caso, i social sono il modo principale in cui si afferma la mia crescita artistica e imprenditoriale. Essere seguiti da migliaia di persone con cui condividere una passione, permette di avere continui scambi di idee e ispirazioni.
Che rapporto hai con il tuo pubblico?
Molti miei lavori sono nati grazie alle opinioni di alcuni miei followers che continuano tuttora a sostenermi. Inoltre, avere un pubblico che ama l’arte mi permette di scambiare continuamente pareri e curiosità riguardo a opere di grandi maestri del passato che continuano a ispirarci nel presente e sicuramente lo faranno anche nel futuro.
Al giorno d’oggi credi sia possibile vivere d’arte?
Il mercato dell’arte, oggi, è uno dei più saturi. Non è per nulla facile emergere e fare la differenza fra tutti, ma è possibile, se ci si accorge dei continui cambiamenti che avvengono intorno a sé. Diversi anni fa sarebbe stato difficile anche solo pensare di vendere online le proprie opere e forse tra qualche anno verranno usati altri metodi che ora sembrerebbero assurdi. La differenza starà nel modo in cui useremo questi nuovi strumenti.
Che consiglio daresti al ragazzo che eri?
Al ragazzo che ero direi di non permettere ad altri di rallentare il suo percorso. La vita è solo sua e lui ha tutte le caratteristiche per fare ciò che desidera. Presto guarderà indietro e sarà fiero di ciò che ha fatto e che raggiungerà.
E invece, cosa diresti a chi si avvicina adesso a un percorso simile al tuo?
A chi si avvicina adesso a un percorso simile al mio direi che non deve fermarsi al primo ostacolo, ma cercare sempre nuove fonti di ispirazione e tenere in conto la giusta dose di rischio.
Non sarà sempre facile, ma con impegno, costanza e determinazione si può raggiungere, se non tutto, quasi. E non è poco.
Stefania Malerba