Fuorisede denunciano l’esclusione dal voto: più di 5 milioni
Le elezioni politiche del 25 settembre si avvicinano e fra punte di assenteismo da record il problema dei fuorisede continua a preoccupare e dividere.
Infatti mentre è iniziato il conto alla rovescia per recarsi alle urne sui social è esploso il dibattito su quanto siano rilevanti le richieste dei fuorisede per le agevolazioni al diritto di voto.
In Italia, per quanto possa sembrare anacronistico, gli studenti e lavoratori fuorisede non possono votare se non recandosi nel loro comune di appartenenza.
Tale situazione si rivela ancora più assurda considerando che in tutta Europa solo l’Italia, Cipro e Malta presentano l’assenza del voto per corrispondenza.
Proprio per questo nelle ultime ore gli appelli dei fuorisede continuano senza sosta sui social, fra l’indignazione per l’impossibilità di esercitare pienamente un diritto riconosciuto dalla Costituzione e richieste di concrete e tempestive agevolazioni.
Diverse compagnie ferroviarie hanno già programmato sconti e rimborsi per coloro che utilizzeranno i loro servizi durante la giornata del 25 settembre ma a detta di molti ciò non è ancora sufficiente, proprio per la grandezza dei numeri di cui parliamo, che richiederebbero un intervento legislativo.
Infatti il numero di fuorisede al nord e nelle isole è talmente alto da superare i 5 milioni, di cui non pochi hanno già dichiarato di dover propendere per l’assenteismo.
E mentre molti sui social tacciano queste persone di “pigrizia civica”, sempre più fuorisede fanno notare quanto sia assurdo dover compiere anche 10 ore di viaggio e perdere preziosi giorni di lavoro soltanto per la mancanza di un adeguato sostegno dallo Stato.
Ad infuocare maggiormente gli animi è poi soprattutto la possibilità di voto riconosciuta agli italiani residenti all’estero.
Proprio così, per quanto paradossale gli Italiani all’estero sono maggiormente tutelati perché è prevista la possibilità di votare per posta, una volta ricevuto il proprio plico elettorale all’inidirizzo di residenza.
Nel corso degli anni erano state avanzate diverse proposte di legge per mutare questa situazione, l’ultima nel 2018, ma la situazione continua a rimanere immutata.
E a preoccupare è soprattutto il numero di giovani presenti in quei 5 milioni. Ad essere esclusi sono praticamente proprio quei votanti che richiederebbero maggiori tutele e sicurezze e che ingrosserebero in maniera preoccupante il numero già altissimo di assenteismo giovanile.
La situazione è infatti particolarmente sentita nelle Università, dove sia i docenti che gli studenti si ritrovano nella stessa, scomoda situazione di dover fermare temporaneamente esami e lezioni.
E già molti atenei si sono mossi per la sospensione delle attività didattiche proprio per agevolare coloro che dovranno compiere numerose ore di viaggio per recarsi alle urne.
Ma la situazione continua ad essere difficile e molti affermano di essere a tutti gli effetti impossibilitati a muoversi.
Possiamo solo aspettare l’esito di queste elezioni e sperare che in futuro tali anacronismi vengano risolti molto prima di un’incombente elezione.
Gabriel Santomartino
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