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“Gli Anelli del Potere” è una serie per tutti?

Arrivano su Amazon Prime Video i primi episodi dell’attesissima serie ispirata al Signore degli Anelli.

Tra personaggi noti e storie inedite, la domanda che in molti si pongono è: vale la pena guardarla?


Era il lontano 2017 quando i fan della saga di J.R.R. Tolkien impazzirono alla notizia che Jeff Bezos aveva acquistato i diritti per una serie, ispirata alla Terra di Mezzo prima dell’avvento di Bilbo, Frodo e la Compagnia dell’Anello.


Il 2 settembre sono stati resi disponibili i primi due episodi, che durano un’ora ciascuno. Le recensioni sono state talmente tante e fuori controllo (sia positive che negative) da richiedere l’intervento di Prime Video, che ha imposto un blocco di 72 ore prima di poter commentare nuovamente la serie.

La serie colosso di Amazon Studios, che ha investito 715 milioni di dollari nella realizzazione della sola prima stagione, ha segnato un debutto da record per la piattaforma, con circa 25 milioni di spettatori nelle prime 24 ore.


Ma di cosa parla Gli Anelli del Potere? Vale la pena guardare una serie che in tanti stanno definendo “poco accurata”, “banale” e “noiosa”?
Dipende.


Se non sei un fan del fantasy e la trilogia cinematografica di Peter Jackson ha avuto su di te effetti soporiferi, non aspettarti niente di diverso o più avvincente da questa serie. Sicuramente i primi episodi sono introduttivi e per questo più lenti, ma se non si hanno nozioni minime sul mondo di Tolkien risulterà più difficile affezionarsi a personaggi che, alla loro prima apparizione, affascinano poco, con dialoghi piatti e dinamiche scontate e prevedibili.

La presenza, inoltre, di molti personaggi e linee narrative diverse può creare confusione, oltre a rendere lenta la narrazione stessa.
Ma questa è solo un’impressione iniziale che, mi auguro, verrà smentita nelle prossime settimane.


Se invece sei un fan, hai visto tutti i film, letto almeno la trilogia o Lo Hobbit, nonostante le criticità appena espresse, potrai immergerti piacevolmente in atmosfere mitiche che rievocano meravigliosamente quelle dei libri, grazie ad una scenografia e ad una scelta del cast azzeccata.

Anche se ridotta per il piccolo schermo, la durata di ogni episodio, la cura delle immagini e il formato panoramico la rendono una serie pensata per essere paragonabile all’epicità cinematografica del mondo jacksoniano.


La Terra di Mezzo è però diversa, vecchia di mille anni rispetto agli eventi della trilogia. In questa Seconda Era ritroviamo personaggi noti (come gli elfi Galadriel e Elrond), nomi che ricordano protagonisti di vecchie storie (vedi i nani progenitori dei Durin) e i Pelopiedi, antenati degli amatissimi Hobbit, dei nomadi che non si sono ancora insediati a Hobbiville.

Un fan della saga non può non sorridere alla vista dei luoghi che si muovono sulla mappa disegnata dallo stesso Tolkien, un espediente per presentare le storie che scorrono parallele e saranno quasi sicuramente destinate ad incrociarsi. La mitica lotta tra bene e male si fa strada sin dai primi minuti, con Sauron che ha già dato prova del suo potere, ma che ora sembra essere scomparso.


Se sei un fan(atico) poco convinto perché alcune parti sono in contrasto con i libri, la visione potrebbe non essere così piacevole. Ma se vogliamo spezzare una lancia a favore degli ideatori, sicuramente non hanno (per il momento) stravolto una trama ben precisa (come nei tre film de Lo Hobbit): in fin dei conti è solo un’opera ispirata ad Appendici e Racconti incompiuti, oltre che ad alcuni elementi del Silmarillion, e non è una trasposizione che dovrebbe seguire una storia già scritta. Potrebbe essere tanto un flop quanto una serie con una trama, tutto sommato, godibile.


E, tra i tanti motivi per cui varrebbe la pena vedere la serie, ci sono i possibili sviluppi di storie che vengono solo accennate nei libri. Si ha, insomma, la possibilità di vedere di nuovo in azione i personaggi della Terra di Mezzo, che hanno accompagnato l’infanzia e l’adolescenza di molti. Come arriverà Celebrimbor a forgiare gli Anelli del Potere? Sarà Gandalf o addirittura Sauron l’Uomo Meteorite trovato dalla Pelopiedi Nori? Non resta che aspettare i prossimi episodi, che verranno resi disponibili ogni venerdì su Prime Video.

Elena Di Girolamo

Leggi anche: La compagnia dell’anello esiste, ma non è quella di Tolkien

Elena Di Girolamo

(Madda)Elena Di Girolamo, classe ’96, si laurea troppo presto in Filologia Moderna, quando non sa ancora spiegare alla nonna a cosa servono i suoi studi. A mangiare è troppo lenta, ma è ingorda di libri, musica, fumetti, film e serie tv. Oscilla tra la convinzione di poter scrivere un best seller e la consapevolezza che mettere “leadership: 10” sul CV non le farà avere un posto da manager in Mondadori.
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