Quando finiranno le morti sul lavoro?
Articolo 4: “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.”
La Costituzione con l’articolo 4 tutela il lavoro, riconosce la sua dignità in quanto strumento di crescita per la società.
Eppure questa dignità, la sacralità del lavoro, non c’è. La realtà è diversa, più brutale.
Accade che molti lavoratori escano di casa per andare a lavorare e non tornino piú, muoiono sul posto di lavoro.
Succede quasi tutti i giorni, i numeri di questa tragedia sono elevati ed in crescita.
Le morti bianche riguardano tutti, sono il segno di un paese che non si cura della sua forza lavoro, che non vara leggi severe per chi non si attiene alle regole.
Quest’anno le morti rispetto agli stessi mesi del precedente anno sono aumentate del 2,2%.
L’Inail in un suo recente report sulle morti e gli infortuni dei primi 5 mesi dell’anno, ha evidenziato come questa problematica che affligge il nostro paese non accenni a diminuire.
Il fenomeno riguarda tutte le regioni, con un lieve aumento nelle zone del sud.
Precisamente i dati registrati indicano che le denunce di infortunio avvenute sia sul posto di lavoro sia durante il tragitto per recarsi a lavorare hanno subito un aumento del 47,7%, in quasi tutti i settori, con picchi in Campania e Lombardia.
Gli incidenti mortali invece hanno registrato un lieve calo del 16% rispetto agli stessi mesi del precedente anno, mentre aumentano le malattie sviluppate a causa del lavoro circa il 7% in più.
Solo nel 2021 le morti avvenute sono state 1361.
È difficile vedere che ancora oggi ci siano così tante tragedie sul lavoro, sorge spontaneo chiedersi quando questa scia di sangue finirà.
L’indignazione puntuale ad ogni nuova morte della classe politica non porta però a nulla di concreto e rimangono parole al vento.
Il presidente dell’Inail Carlo Bonomi ha affermato che: “Non bisogna smettere di parlare di sicurezza sul lavoro anche perché le statistiche sono davvero preoccupanti” e che bisogna “prevedere agevolazioni per chi fa prevenzione e investire in attività di ricerca per favorire politiche di prevenzione. La cultura della sicurezza parta dai banchi di scuola.”
Beatrice Gargiulo