Sacra Rota, “nella gioia e nel dolore…”
Il Referendum abrogativo in Italia del 1974 diede finalmente e legalmente la possibilità ai coniugi italiani di divorziare.
Anche se tuttora il divorzio è spesso osservato con sospetto e pregiudizio, questo referendum aprì le porte ad un’emancipazione che in Italia si fatica in genere ad ottenere.
Ma cosa c’entra, in tutto questo, il Tribunale della Rota Romana, detto anche la Sacra Rota? “Nella gioia e nel dolore…” può anche non essere più valido a livello civile, grazie al giudice, ma per la Chiesa le cose sono diverse. L’invalidazione del matrimonio (se è stato celebrato in Chiesa) è utile solo se ci si vuole risposare, in Chiesa. Papa Bergoglio, a proposito di ciò, ha permesso un enorme cambiamento a riguardo. Dal 2015 ha suddiviso due percorsi, uno ordinario e uno breve. Il primo si conclude entro un anno, mentre il secondo entro trenta giorni. Le motivazioni che conducono all’invalidazione del matrimonio per la Chiesa sono differenti. Ma non è tutto così semplice, naturalmente. Prima ancora di poter approvare la domanda, e quindi iniziare il processo di invalidazione, ci si deve rivolgere al tribunale ecclesiastico di ogni regione, presentando un libello. Il tribunale lo analizza e se lo ritiene valido approva la domanda.