SKAM Italia, quinta e ultima (?) stagione
A due anni dall’ultima stagione, il primo settembre, quasi a suggellare la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo anno scolastico e lavorativo, è uscita su Netflix la quinta stagione di SKAM Italia.
La mia breve e modesta recensione conterrà inevitabilmente degli spoiler, anche se onestamente, a questo punto, non so quanto ci sia nella serie di ancora spoilerabile.
L’argomento di questa quinta e forse ultima (?) stagione di SKAM Italia era, infatti, già noto ai più qualche giorno prima dell’uscita su Netflix della serie; i rimanenti dettagli sono stati spoilerati a stagione appena uscita, per cui pochi sono i colpi di scena che vi aspettano.
Vedi il trailer ufficiale della quinta stagione:
Eppure, nonostante ci sia ormai poco da scoprire, quello che posso assicurarvi è che vale comunque e sempre la pena guardare SKAM Italia, fosse solo perché è uno dei prodotti italiani meglio confezionati dell’ultimo decennio.
La quinta stagione di questa fortunata serie arriva inaspettata: il format originale, quello norvegese per intenderci, si articola in sole 4 stagioni e segue i protagonisti fino al diploma e non oltre.
Nella versione italiana, invece, la bocciatura all’esame di maturità di Elia, uno dei personaggi principali, permette alla serie di protrarsi per una stagione ancora, rimanendo sempre all’interno delle mura del liceo romano, teatro ormai noto delle varie peripezie adolescenziali dei protagonisti.
Per volontà, quindi, dello showrunner italiano Ludovico Bessegato, della casa Cross Productions e di Netflix Italia, SKAM Italia è uscita, dopo due anni di attesa, nella sua quinta stagione.
Che sia davvero l’ultima lo lasciano intendere le parole di Sana pronunciate sul finire dell’ultima puntata: Bisogna accettare che le cose belle finiscono e lasciarle andare. Eppure, lo stesso Ludovico Bessegato lascia ampio spazio alla speranza che una sesta stagione si faccia.
In attesa di sapere se ci sarà un seguito alle sorti di Elia, Luchino, Giovanni, Eva, Federico, Martino &co concentriamoci sulla quinta stagione appena uscita.
Protagonista di questa quinta stagione è Elia alle prese con un quinto anno da ripetere, con un gruppo di amici che è andato ormai avanti inaugurando un nuovo capitolo della vita, ma soprattutto con un’invalidante ansia da prestazione dovuta all’ipoplasia peniena.
Elia (Francesco Centorame) è infatti affetto da questa patologia che rende le dimensioni del suo pene più ridotte del normale. L’ipoplasia peniena diventa per lui, quindi, ragione di imbarazzo, vergogna, ansia e gli impedisce di avere un normale e sereno rapporto con l’altro sesso.
A subire i danni collaterali di questo disturbo, sarà anche il suo rapporto con Viola (Lea Gavino), giovane coetanea impegnata con lui nell’accanitissima campagna elettorale del liceo che entrambi frequentano.
Il tema scelto per la quinta stagione, quello del micropene, è effettivamente una novità nel panorama dei teen drama. Una novità che il pubblico ha però accolto con interesse e con favore se è vero che Skam Italia è al primo posto in Italia tra le serie di Netflix.
Il tema, non facile da affrontare, viene infatti ben snocciolato ed incastrato sapientemente con altre vicende, altre dinamiche, altre trame: le molestie, le dick pic, l’incomunicabilità tra adulti e adolescenti, la perdita di un genitore.
Nonostante il tempo ristretto della narrazione (10 episodi da circa 30 minuti) a tratti rischi di appiattire la storia, di comprimere eccessivamente le fasi dell’evoluzione del problema, la scrittura resta comunque credibile e realistica.
Se la storia procede, quindi, rapida ma ben articolata e sempre plausibile, gli attori fanno il resto: il cast di attori che si riconferma di stagione in stagione, infatti, non delude neanche questa volta.
Insomma la quinta stagione di SKAM Italia, pur non essendo la più bella delle cinque, riesce anche questa volta a catalizzare il nostro interesse, a tenerci incollati per un intero pomeriggio davanti alla tv. Un intero pomeriggio a chiederci cosa faremmo noi nei panni di Elia, cosa faremmo noi nei panni di Viola. Perché in fondo so perfettamente che ognuno di noi si è posto questa domanda.
Valentina Siano
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