Il second hand a portata di click
Guida rapidissima ai siti e alle app su cui vendere e comprare abbigliamento di seconda mano.
Il second hand, ovvero il riutilizzo di prodotti di varia natura, è ormai una realtà. Se fino a 10-20 anni fa comprare oggetti o abbigliamento di seconda mano era il chiaro sintomo di problemi economici, oggi il second hand è diventato una scelta ecologica, un modo di acquistare consapevole e etico.
Il second hand oggi, lungi ormai dall’essere lo stigma sociale che è stato fino agli anni ’90, è la scelta più etica e consapevole che si possa fare in piena emergenza ambientale.
Optare per il riutilizzo di prodotti già presenti sul mercato, preferire il seconda mano al fast fashion, vendere qualche capo di abbigliamento mai indossato, una borsa che non usiamo da tempo, quel paio di scarpe che non ci convince, quella gonna che ahinoi non ci entra più è il modo più green che abbiamo per dare una sferzata di novità al nostro armadio.
Parlo di armadio e di capi di abbigliamento perché quello che maggiormente ci interessa adesso approfondire è il settore moda del second hand, ma è opportuno chiarire che il second hand è un mercato che può accogliere qualunque tipo di prodotto: dai prodotti di cosmetica al tessile, dagli articoli per la casa alla tecnologia, dall’oggettistica all’arredamento, fino ad arrivare ai prodotti per la cura degli animali domestici.
Qui, però, da una patologica e compulsiva consumatrice di scarpe e capi di abbigliamento troverete solo siti e app che si occupano principalmente della vendita, dell’acquisto o dello scambio di abiti di seconda mano.
Tra le mille app e i mille siti fioriti negli ultimi anni in cui il seconda mano ha subito un boost considerevole uno dei punti di riferimento certi è sicuramente Vinted. Vinted con oltre 10 milioni di download dell’app e circa 37 milioni di iscritti è uno degli strumenti più facili per vedere, comprare o scambiare prodotti di seconda mano.
L’app è estremamente intuitiva, facilissima da utilizzare, economica nelle varie opzioni di pubblicizzazione dei prodotti o della vetrina, ma sopratutto permette di vendere/acquistare senza alcuna costo o commissione: una volta venduto il prodotto il venditore riceve l’importo sul suo saldo Vinted, saldo che può essere reindirizzato sul proprio conto corrente in qualunque momento.
Subito dopo Vinted, in termini di utilizzo e notorietà, c’è Depop che conta circa 5 milioni di download per la sua app.
“Find your style
Shop the biggest brands you know and love. Discover independent brands making waves and the creators behind them. Whatever you’re into, find the item and the seller for you on Depop”.
L’app offre più o meno le stesse funzioni di quella di Vinted, ma risulta sicuramente meno intuitiva. Inoltre, differentemente da Vinted, Depop richiede al venditore il 10% di commissione sul totale della transazione e la fee di PayPal.
Negli ultimi anni anche Zalando ha captato il potenziale del second hand, motivo per il quale sul sito e sull’app di Zalando c’è un’intera sezione dedicata alla vendita e all’acquisto di prodotti di seconda mano. Unico limite di questa opzione è che dalla vendita di prodotti, che non devono necessariamente provenire da Zalando, il venditore può ricavare buoni spendibili solo sulla piattaforma stessa. La vendita, inoltre, è curata dallo stesso team di Zalando, che valuta la qualità e lo stato di usura del prodotto inviato e ne stabilisce il valore economico.
Per i budget più cospicui, invece, c’è Vestiaire Collective. Si tratta di un sito, con relativa app, su cui è possibile vendere o comprare capi di abbigliamento e accessori firmati e di più alto profilo. Creare annunci è del tutto gratuito, ma per la vendita dei prodotti Vestiaire Collective richiede il 12% dell’importo per le spese di vendita e una tassa del 3% per i costi della transazione.
Allora, cosa aspettate? Correte nell’angolo buio dell’armadio in cui avete relegato quegli abiti che non mettete da secoli e decidetevi a dare loro una seconda e più nobile vita!
Valentina Siano
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