Karaoke: le sue origini
Diventato famoso alla fine degli anni ’90, fu un giapponese ad inventare la macchina del karaoke: Daisuke Inoue. Nato nei primi anni ’70, a Kōbe, l’apparecchio karaoke era inizialmente un intrattenimento per ricchi e benestanti.
Negli anni ’80, il karaoke si diffuse in Asia, per poi diffondersi rapidamente soprattutto grazie alle nuove tecnologie dell’epoca. Le industrie di elettronica e quelle musicali manifestarono grande interesse nel produrre apparecchi per il karaoke, utilizzati sia per eventi privati che per uso professionale.
In Italia, il karaoke è diventato molto famoso grazie al programma di Fiorello, chiamato, appunto, Karaoke. Dopo gli anni 2000, però, ci fu un crollo dovuto all’apparizione di nuovi software utilizzati per la creazione e riproduzione di un file karaoke partendo da un file MP3 o MIDI.
Il karaoke è ormai parte dell’immaginario collettivo. È divertente, intrattiene, unisce le persone… e poi sono diventate iconiche moltissime scene, tra serie TV e film, con protagonisti attori o attrici intenti a (stonare, più che altro) divertire o commuovere grazie al karaoke. Vi ricordate di Bridget Jones? O Bill Murray in Lost in translation? O Lorelai Gilmore quando ribadisce il suo amore per Luke? Senza il karaoke, probabilmente anche questi film/serie tv avrebbero perso un certo je ne sais quoi.
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