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Prisma, le sfaccettature dell’identità su Prime Video

È arrivata su Prime Video, la piattaforma di streaming di Amazon, una nuova serie originale italiana.


Si tratta di Prisma, un coming of age diretto da Ludovico Bessegato, noto ai più per l’adattamento italiano della serie norvegese Skam, e scritto dal suddetto assieme ad Alice Urciuolo, anch’essa impegnata nel progetto di Netflix.

Con Prisma i due si focalizzano di nuovo sulla fascia d’età a loro ormai nota, quella dell’adolescenza, che hanno studiato approfonditamente negli ultimi cinque anni proprio per Skam Italia, la quale risulta perciò, in maniera intrinseca e inconscia, propedeutica alla nuova serie.

Il titolo di casa Prime Video, però, fa un ulteriore passo in avanti.
Oltre a essere del tutto originale nella storia e nell’idea di base, il teen drama abbatte i dualismi ai quali la società ci ha abituati e ai quali ci hanno assuefatti anche la televisione e il cinema stessi.

Esistono infatti cliché che dalla realtà si riversano nel mondo mediale e che fanno sì che lo spettatore preveda quanto di lì a poco accadrà sullo schermo, immaginando in anticipo trame e plot twist.
Con le storie ivi scritte, però, in gran parte ciò non accade. O, perlomeno, non accade nel racconto che stende le basi di tutte le storyline che verranno.

Per questo motivo, consiglio vivamente a chi non ha ancora visto la serie di evitare di cliccare play sul trailer di quest’ultima, un po’ troppo rivelatore, a posteriori.
Se non avessi riprodotto le scene promozionali, infatti, alla visione dei primi episodi sarei stata pervasa da una sorpresa e da un senso di soddisfazione sicuramente maggiori di quelli che comunque ci son stati.

Entrando nel vivo della questione, senza, con questo, fare spoiler e rovinare la visione a chi vuole o vorrà recuperare gli otto episodi finora editi, Prisma narra di due gemelli identici, interpretati dallo stesso attore, Mattia Carrano. Il giovane, alla sua prima esperienza, ha dovuto portare sulle spalle ben due personaggi, simili solo nell’esteriorità. E lo ha fatto in maniera convincente e credibile, aiutato da regia, sceneggiatura e fotografia on point che non hanno risparmiato qualche chicca.

Attraverso le storie di Marco e Andrea – questi i nomi dei due fratelli – il racconto di formazione ci accompagna in quelle di tutti i coetanei che li circondano, ognuno dei quali con un percorso in movimento, frastagliato, sfaccettato, ricco di sfumature, proprio come ogni adolescente, proprio come ogni individuo.

Giovanna Iengo

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Giovanna Iengo

Giovanna Iengo, appassionata di serialità televisiva statunitense e di streamer globalizzati. Si affaccia all'intersezionalità nei panni di alleata e prova a scoprire il mondo, tra un approfondimento e un po' di attualità.
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