Tutto scompare e riappare
Quando sentiamo parlare di permanenza dell’oggetto cosa ci viene in mente?
Chiunque di noi sa di cosa si tratta, probabilmente però, la maggior parte non conosce il nome specifico.
In questo articolo non parleremo di fisica e formule ma parleremo di bambini, nello specifico proprio di quelli che si trovano nella prima età evolutiva.
Vi è mai capitato di mettere le mani davanti al vostro volto e fare “cu-cu” ad un bambino?
Ecco, si tratta proprio di questo quando parliamo di “permanenza dell’oggetto”.
Il bambino, prima dei 6 mesi di vita, quando un oggetto scompare dal suo campo visivo, non tende a ricercalo ma successivamente, dai 6 mesi in poi, una volta che l’oggetto con il quale sta giocando scompare, il bambino inizierà a cercarlo. Questa abilità viene definita “permanenza dell’oggetto” dallo psicologo ginevrino Piaget.
Piaget descrive questo fenomeno come la capacità cognitiva del bambino di riconoscere che un oggetto continua ad esistere anche una volta che si trova fuori dal proprio raggio d’azione; ciò coincide con la capacità cognitiva di poter pensare un oggetto e di sostituirne l’esperienza con il pensiero.
La permanenza dell’oggetto varia in base all’età dello sviluppo del individuo.
A 6/7mesi il neonato ricercherà con lo sguardo qualcosa che lui ha lanciato ma non solo: in questo stadio dello sviluppo inizia a riconoscere un oggetto nel suo insieme, quindi riuscirà a riconoscere ritrovare l’oggetto di suo interesse anche solo da un particolare.
A partire invece dagli 8 mesi il bambino inizierà a ricercare un oggetto nascosto purché nascosto sotto i suoi occhi.
Intorno all’anno d’età gli oggetti verranno cercati con molta più naturalezza e indipendentemente dalla posizione in cui erano stati nascosti precedentemente. Purché gli oggetti siano stati spostati davanti ai suoi occhi, infatti, il bambino non sarà ancora in grado di ricercare oggetti in seguito a spostamenti invisibili.
Verso il raggiungimento dei 18 mesi di età, il bambino svilupperà una propria e significativa intelligenza, dunque acquisirà la capacità di rappresentare mentalmente un oggetto o un evento che può accadere fuori dal proprio campo visivo.
Ora il bambino ricercherà un oggetto anche se non ha seguito il suo spostamento, la permanenza dell’oggetto si può ritenere acquisita totalmente.
Ovviamente tutto questo identico processo vale anche con le persone, ed è un percorso che impiega circa due anni per completarsi.
Sonia Giampaolo
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