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Lunedì chiusi: tutta colpa di un femminicidio

Vi siete mai chiesti perché parrucchieri e barbieri sono chiusi di lunedì? Esistono due risposte a questa domanda, una banale e perfettamente sensata, un’altra dal sapore romanzesco e leggendario. Scegliete voi a quale preferite credere.

Viene naturale pensare che i parrucchieri riposino il lunedì perché un tempo restavano aperti anche la domenica, il giorno del Signore, ché se preghi con un pelo fuori posto vieni spedito dritto dritto all’Inferno.

Venuto a mancare questo servizio assai cristiano, i giorni di chiusura settimanale sono diventati due, mettendo in crisi un po’ tutti, dalle casalinghe indaffarate agli invitati ai matrimoni in bassa stagione.

Esiste anche una storia ben più affascinante legata al mestiere dell’acconciatore e al suo giorno di riposo, un episodio di femminicidio accaduto nella Firenze del 1742. Pare infatti che un noto barbiere di via Romana, Antonio di Vittorio Giani, avesse ucciso per gelosia una povera prostituta napoletana di nome Mariuccia, sgozzandola con uno dei suoi rasoi. Catturato dalle forze dell’ordine, fu condannato all’impiccagione e giustiziato l’11 giugno 1742, che era un lunedì.

La vicenda, raccontata nel libro 101 perché sulla storia di Firenze che non puoi non sapere di Ippolita Douglas Scotti, prosegue con la chiusura delle botteghe dei colleghi di Antonio che quel lunedì andarono tutti ad assistere all’impiccagione. Da allora, semplicemente, continuarono a restar chiusi il primo giorno della settimana.

Claudia Moschetti

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Claudia Moschetti

Claudia Moschetti (Napoli, 1991) è laureata in Filologia Moderna. Ha insegnato italiano a ragazzi stranieri e scritto per un sito universitario. È attualmente recensora presso il blog letterario Il Lettore Medio e redattrice per il magazine La Testata. Dal 2015 al 2021 ha collaborato alla fiera del libro gratuita Ricomincio dai libri, di cui è stata anche organizzatrice.
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