Nadia Nadim, un’icona calcistica scappata dalla guerra
Nel mondo siamo circa 7 miliardi di persone; circa 7 miliardi di storie, tutte diverse, tutte da scoprire e con un qualcosa da insegnare.
Quest’oggi vorrei parlarvi di una storia di tragedia e trionfo, di una persona che è riuscita a risorgere dalle ceneri nonostante il passato non sia stato molto clemente con lei.
La storia di cui voglio parlarvi è di Nadia Nadim, calciatrice afghana naturalizzata danese, classe 1988, nata e cresciuta ad Herat, nel nord-ovest dell’Afghanistan.
La sua infanzia è stata tranquilla fino al 2000 quando il padre, generale dell’esercito afgano, fu sequestrato e assassinato nel deserto dai talebani. A quel punto, non c’era altro da fare: bisognava scappare.
Quindi Nadia, la madre e le quattro sorelle decisero di salire su un camion e partire per rifugiarsi a Londra, città dove vi erano alcuni loro parenti.
Ma dopo essere passate, con passaporti falsi, in Pakistan e in Italia, scesero infine dal camion ritrovandosi di fronte una distesa d’alberi invece del Big Bang; dopo aver chiesto ad un passante, scoprirono di essere arrivate in Danimarca.
Iniziò a giocare a calcio dal primo momento in cui mise piede in terra danese, e a 16 anni venne ingaggiata dall’Aalborg passando successivamente al Viborg e poi allo Skovbakken – tutte società polisportive danesi.
Nel 2012 venne ingaggiata dal Fortuna Hjørring, con cui vinse la Eliteserien – ossia la massima divisione professionistica del campionato norvegese di calcio – nella stagione 2013-2014, e con il quale ebbe la possibilità di partecipare alla UEFA Women’s Champions League.
Quando Nadia divenne maggiorenne, non ha potuto far parte immediatamente della nazionale danese a causa di un blocco imposto dalla FIFA, che richiedeva almeno cinque anni di residenza dopo i 18 anni.
La federazione danese (DBU) chiese di fare un’eccezione per Nadim e consentirle di entrare nella nazionale danese.
Venne convocata per la prima volta in occasione dell’edizione 2009 dell’Algarve Cup, disputando tutti e quattro gli incontri del torneo, debuttando il 4 marzo nella sconfitta per 2-0 contro gli Stati Uniti.
Andò a segno cinque giorni più tardi, aprendo al 36’ le marcature nella vittoria per 2-0 con l’Islanda e conquistando, infine, il terzo posto battendo la Germania per 1-0.
Da quel momento in poi viene convocata con regolarità, disputando tre campionati europei, conquistando il secondo posto nell’edizione dei Paesi Bassi 2017, e tutte le edizioni successive dell’Algarve Cup, ottenendo nuovamente un terzo posto nel 2017.
Irene Ippolito
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