Ti muovi? Perché fare sport fa bene al corpo e alla mente
Il divano è come il canto delle sirene: ti ammalia, ti strega e alla fine cadi nella sua trappola.
Se è vero che la scusa delle temperature estreme è plausibile, in realtà fare sport non serve solo a superare la temuta e famigerata prova costume ma serve soprattutto a ritrovare un equilibrio psicofisico che negli ultimi anni ha iniziato a vacillare.
Durante la pandemia abbiamo visto anche i fans più sfegatati del divano indossare la tuta, usata in genere per fare zapping su Netflix, e andare a fare jogging pur di prendere quella boccata d’aria che tanto abbiamo sottovalutato e che mai è stata così agognata.
È anche vero che lo stile di vita è radicalmente mutato: la vita sedentaria ha preso il sopravvento e oltre a passare intere giornate seduti, anche per piccoli spostamenti o commissioni leggere prediligiamo l’utilizzo di mezzi come l’auto, i pullman e simili invece di utilizzare mezzi anche più sostenibili per l’ambiente come la bici o, ancora meglio, i nostri piedi.
Se proprio vogliamo vedere un barlume di luce in questi anni bui di pandemia, possiamo trovare una ritrovata consapevolezza della necessità di fare sport per sgranchire il corpo ma anche e soprattutto per liberare la mente dallo stress a cui quotidianamente è sottoposta complice anche l’incremento del lavoro da svolgere e l’alienazione causata dallo smart working.
Lo sport ha origine antichissime: già nelle civiltà mesopotamiche gli sport come il nuoto o l’equitazione erano praticati al fine di preparare il corpo alla guerra.
Anche per i Romani lo sport era fondamentale nella formazione dei giovani, con scopi soprattutto bellici: l’Impero più vasto del mondo aveva bisogno di soldati forti e in forma e così i ragazzi si allenavano in molteplici discipline a Campo Marzio.
Ma prima ancora dei Romani, i Greci avevano già introdotto lo sport all’interno del percorso educativo. Allontanandosi dai fini delle due civiltà precedentemente citate, i Greci associavano lo sport al culto religioso – il corpo come immagine vivente della perfezione divina – e al culto della bellezza.
Nel Medioevo invece faceva parte del “pacchetto” educativo del perfetto cavaliere. Alle sette arti liberali del Trivio e del Quadrivio, si affiancavano sette arti dell’esercizio fisico.
È dall’Umanesimo Rinascimento che lo sport assume quella funzione ludica e formativa che ancora oggi lo contraddistingue. Lontano dai fini bellici assume i connotati di un’esperienza educativa in cui il soggetto può conoscere sé stesso e le sue abilità.
Sappiamo benissimo che lo sport apporta innumerevoli benefici al nostro corpo: migliora la circolazione, la resistenza, la respirazione. Fa bene all’apparato scheletrico e favorisce il sonno.
Il tutto ovviamente se svolto in maniera coscienziosa e sicura.
Per un po’ di tempo ha infatti spopolato la mania di fisici scolpiti, addomi piatti, corpi ridotti ad un filo di grasso pur di apparire al meglio.
In realtà tutto ciò è ben lontano dall’essere in salute.
A risentirne di questi modelli sbagliati sono soprattutto i giovani che spesso sono caduti nel tunnel dei dca o della paranoia pur di raggiungere questi modelli inarrivabili. E sbagliati.
Grazie anche ad un corretto utilizzo dei social si sta però aiutando i ragazzi ad uscire da questo circolo vizioso riportando in auge uno stile di vita sano, sì, ma anche sicuro.
Maria Rosaria Corsino
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