Yule, nel periodo più buio, la festa della luce
21 dicembre- 1 gennaio
La luce inizia a lasciare il posto alle tenebre, raggiungendo il suo culmine il 21 Dicembre durante il solstizio d’inverno, la notte più lunga dell’anno.
Secondo la tradizione celtica e pagana, proprio in questa data si celebrava lo Yule, fin dai tempi più remoti in questo periodo si celebra la luce e la rinascita.
Lo Yule rappresenta uno degli otto sabbat ed è posizionato nel punto più basso della ruta celtica, da qui ha inizio l’ultimo periodo dell’anno.
Le origini e alcune delle tradizioni del nostro Natale Cristiano si basano proprio sullo Yule arrivando fino ad ora, come ad esempio l’albero di Natale, per i 12 giorni del solstizio d’inverno veniva scelto e decorato un albero sempreverde, simbolo della vita.
Col tempo, l’abete divenne l’albero ideale per Yule, non solo perché pianta sempreverde, ma associata alle divinità maschili della fertilità. Alla fine di questo periodo l’albero veniva bruciato in un falò, per propiziarne il ritorno del sole o simbolicamente bruciare la negatività del passato.
Un altro dei simboli dello Yule più famosi è il ceppo di Natale, ceppo di quercia o di frassino per scacciare gli spiriti malvagi, che si celano nelle tenebre.
Inoltre, il pezzo di legno veniva adornato con rami di diverse piante, stretti in un nastro rosso, spesso venivano poste su di esso delle candele (altro simbolo fondamentale in questo periodo) con i colori principali di questo sabbat, i colori usati sono: il bianco, verde, rosso, oro e argento.
Sebbene sia parte del nostro passato, pare evidente che Yule sia nascosto tra di noi, in molte delle nostre usanze.
Tuttavia il solstizio d’inverno come il Natale non deve essere preso solo come un periodo legato a cose ed atti materiali ma anche alla spiritualità. Diventando un periodo dedicato al riposo, come la natura va in “letargo” anche noi dovremmo cercare di ritagliarci più momenti relax.
Buono Yule a tutti.
Alice Gallosi
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