L’importanza della donazione di sangue
Molto spesso da adolescente mi è capitato di chiedermi “ma perché a me?”, mi chiedevo il perché quella tale (dis)avventura fosse capitata proprio a me e non ad un altro, ad un altro qualsiasi.
Crescendo da adulta seppur sempre in balia di mille domande, il quesito che mi pongo è mutato e da “ma perché a me?” è divenuto “e se capitasse a me?”, se capitasse a me, ad una persona che amo, ad un mio familiare, ad un mio amico o ad un semplice vicino di casa con cui mi scambio di sfuggita un “buongiorno”, ad un conoscente, ad uno sconosciuto.
Talvolta l’egoismo prende il sopravvento e ci allontaniamo dai problemi come se noi fossimo intoccabili, come se i dolori comuni non ci riguardassero, ma la verità è che i problemi miei sono problemi di tutti e che i problemi di tutti sono anche i miei, sono problemi che riguardano me e di chi come me è parte di una società.
È capitato piuttosto recentemente che un mio familiare avesse bisogno di trasfusioni, senza la quali la possibilità di sopravvivere era ridotta o quasi nulla. Trasfusioni di sangue da completi sconosciuti.
Eppure se nessuno di noi si fosse chiesto “e se capitasse a me?”, quante vite verrebbero precocemente spezzate?
Se nessuno di noi fosse solidale con il prossimo, quanto dolore inutile vivremmo? Se nessuno di noi donasse una parte di sé, il proprio sangue, quanti potrebbero ancora godere della vita?
Io ho cominciato a donare sangue nel 2014, durante il mio ultimo anno di liceo e da allora ho sempre donato, non mi sono mai fermata. E ho cominciato ad essere volontaria Avis (associazione volontari italiani sangue) qualche anno dopo, e ho fatto un anno di servizio civile in una sede Avis della mia provincia.
Non so cosa mi abbia spinto ad iniziare questo percorso, ma so cosa mi abbia spinto a continuare: la voglia ed il bisogno di aiutare il prossimo.
Perché si, donando il sangue, donando una parte di sé, un piccolo gesto come questo, salva 3 o più vite.
Il sangue e i suoi componenti sono indispensabili per la gestione ordinaria dell’attività sanitaria e purtroppo non sono ancora riproducibili in laboratorio.
Un po’ di “numeri”
Tre sono le date realmente importanti nel campo della donazione di sangue:
– Il 26 settembre 1818 veniva effettuata la prima trasfusione di sangue umano
– Nel 1901 il medico austriaco Karl Landsteiner scopre i gruppi sanguigni
– Nel 1914 viene scoperto che per non far coagulare il sangue c’era bisogno della giunta del citrato di sodio.
Nel 2021 i donatori di sangue sono stati 1.653.268, in crescita rispetto al 2020 ma in calo rispetto agli anni pre-covid; i nuovi donatori sono stati 267.949 (-6,7% rispetto al 2019).
I donatori giovani, dai 18 ai 35 anni, 491.088 di cui 125.698 nuovi donatori.
Ancora cifre irrisorie, se consideriamo che ogni giorno sono almeno 1800 le persone che necessitano di cure trasfusionali.
Chi può donare?
Può donare chiunque abbia compiuto 18 anni e non abbia superato i 60 (65 se già donatore), con un peso superiore ai 50 kg rispettando i valori minimi di idoneità sia per l’emoglobina che per la pressione arteriosa.
Ci sono poi criteri di sospensione momentanea e definitiva, ma un solo articolo non basta, chi fosse interessato può seguire il link del Centro Nazionale Sangue.
“…Se tutti diamo una mano alle Associazioni per promuovere la donazione del sangue, forse le persone inizieranno a pensare che il dovere della donazione è di ciascuno di noi, non degli altri. Noi tutti, se siamo sani e in buone condizioni di salute, siamo potenziali donatori. Non resta che diventarlo!”.
da Fondazione Umberto Veronesi
Doniamo!
Antonietta Della Femina
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