Close, il film di Lukas Dhont candidato agli Oscar 2023
Secondo film del giovane e talentuoso regista Belga, Lukas Dhont. Dopo il suo esordio con il film Girl, del 2018, con questo film il regista ha deciso di narrare la storia di due ragazzi di tredici anni, amici d’infanzia, attraverso un toccante film coming of age.
Uscito a Gennaio del 2023 nelle sale italiane, questo film ha saputo già farsi notare.
Vincitore del Gran premio della giuria al festival di Cannes 2022, ha ricevuto ben sette nomination, una ai Golden Globe, cinque per EFA, ed ultima è il candidato per il Belgio al premio Oscar 2023.
Vediamo come protagonisti Léo (Eden Dambrine) e Rémi (Gustave De Waele), i quali vivono in un mondo apparentemente bucolico. Le loro giornate trascorrono in modo quasi simbiotico, fanno tutto insieme, e a fare da cornice alle loro giornate sono i campi fioriti nel quale i genitori di Léo lavorano.
Come nelle migliori fiabe, però, ben presto questo mondo fatto di intimità e tenerezza scomparirà, proprio con l’inizio del primo anno delle scuole medie.
Proprio la loro speciale amicizia sarà messa sotto pressione dalle male lingue dei compagni di classe che iniziano ad insinuare che la loro non è una semplice amicizia, ma qualcosa di più.
Se per Rémi le prese in giro non hanno alcun peso, per Léo è diverso, inizierà così il suo lento distacco dall’amico d’infanzia, cambiando così per sempre le loro vite.
Se nel suo precedente film, Dhont parla di identità di genere e del trovare se stessi in un mondo ostile e solo apparentemente privo di preconcetti, con Close vuole concentrarsi sul passaggio dall’infanzia all’adolescenza e di come le pressioni sociali influenzino questo percorso di crescita.
Attraverso la storia di Léo e Rémi, il regista vuole farci riflettere su come il genere maschile, arrivato ad una certa età, debba abbandonare quella tenerezza infantile per portare avanti una mascolinità apparente. Mentre chi non mostra quel lato viene immediatamente bollato, marginalizzato o bullizzato.
Sicuramente un film unico nel suo genere, un film che ti spezza il cuore ma dà anche modo di farci riflettere, non solo sul film ma sulla società forse malata in cui viviamo.
Dhont riesce a riportarci indietro anche noi a quelle lunghe giornate di scuola, dove sembrava che la vita iniziava e finiva lì tra quelle mura, dove le parole dei compagni di classe si potevano trasformare in lame da un momento all’altro, dove la paura del giudizio ed apparire o essere diverso era una costante.
Se avete intenzione di vedere questo film preparatevi a non uscirne illesi, di certo però sicuramente merita la visione.
Alice Gallosi
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