Il devastante terremoto in Turchia e Siria
Una forte scossa di magnitudo 7.8 è stata registrata stanotte, alle ore 04:15, nel sud della Turchia, con epicentro nella provincia di Gaziantep.
Il bilancio attuale è di oltre 1500 morti nelle città turche, almeno 330 in Siria e oltre 220 nelle zone siriane controllate dai ribelli.
Recep Tayyip Erdogan, il presidente turco, lo ha definito come il più grande disastro dal 1939. Il presidente si riferisce al terremoto di Erzincan, che all’epoca uccise ben 33.000 persone.
La BBC riporta le parole del dottor Haluk Özener, direttore dell’osservatorio Kandilli e istituto di ricerca sui terremoti: “Stiamo affrontando il più grande terremoto che abbiamo visto in 24 anni in questa regione. Finora si sono verificate 100 scosse di assestamento. Circa 53 di loro sono più di 4 gradi (sulla scala Richter). Sette di loro sono più di 5 gradi. Possiamo dire che questi terremoti continueranno nei prossimi giorni”.
Il terremoto è di proporzioni tali da essere stato avvertito in Groenlandia, come riferito dall’Istituto geologico danese.
Il resto del mondo offre il suo aiuto: da Biden a Putin, da Zelensky a Borrell. Il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha affermato: “Abbiamo già pronte le risorse e squadre dedicate per la ricerca in contesti urbani drammatici come quelli che si sono verificati. Esprimo solidarietà e vicinanza al governo e al popolo turco. Noi italiani sappiamo bene cosa vuol dire vivere drammi di questo tipo quindi ci predisponiamo per il meglio per essere partecipi di ogni aiuto. Abbiamo già un modulo pronto dei vigili del fuoco, più altre risorse di natura tecnologica, siamo pronti a partire non appena ci sarà il consenso del paese aiutato. È questione di ore”.
Papa Francesco esprime la sua vicinanza e il suo cordoglio. La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali.
Vi sono anche ingenti danni al patrimonio culturale, in quanto risulta è quasi del tutto crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Crollato anche il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo.
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Aurora Scarnera