Venere che seduce Cupido, l’amore spirituale che incontra quello terreno
Il tema di Venere e Amore, o interpretato come Venere che seduce Cupido si presenta come un cartone eseguito di carbone finissimo commissionato dal mercante fiorentino Bartolomeo Bettini a Michelangelo, affinché Jacopo da Pontormo ne realizzasse un dipinto.
Sono all’incirca 30 le versioni di questa composizione che riusciamo a raccogliere tra i dipinti ad oggi noti e quelli citati dalle fonti, grazie al successo riscosso dal soggetto rappresentato.
La realizzazione del disegno risalirebbe circa al 1532 , invece il dipinto dovrebbe risalire al ’33, un anno prima che Michelangelo partisse per Roma. Secondo alcuni dati il cartone di Michelangelo, divenuto uno strumento per distinguere il disegno dall’esecuzione pittorica, è andato perso. Successivamente, è stato cercato in un disegno a Napoli e riattribuito come copia.
Il centro dell’opera ruota intorno al mito di Venere e Cupido, tema portante dell’amore per la filosofia umanistica.
Le ambedue figure mitologiche incarnano il contrasto tra l’amore terreno, sensuale – rappresentato da Cupido – e l’amore celeste, raffigurato da Venere, la quale resta indifferente al bacio di Eros.
Percorriamo insieme il modo in cui sono stati disegnati e dipinti i due personaggi, così da cogliere anche eventuali simbolismi.
Venere appare in tutta la lunghezza del dipinto, col capo verso Cupido creando un’atmosfera molto simile a quella di un bacio. La dea, avvantaggiata dalla posizione avvinghiata di Cupido, afferra la freccia che il Dio dell’amore regge nella sua mano… il cui gesto richiama, probabilmente, un’allusione agli inganni dell’amore.
È possibile notare dalle forme scultoree di Venere e dalla complicata torsione che acquisiscono i due personaggi, l’impronta michelangiolesca.
Sia il dipinto originale, la cui appartenenza venne data ad Alessandro de’ Medici, che il restante delle copie furono oggetto di censura a causa delle nudità di Venere.
Attualmente, l’opera d’arte è ubicata presso la Galleria dell’Accademia di Firenze. Ciò non toglie che è possibile osservarne la bellezza, seppur accontentandosi delle repliche che sono state fatte, in attesa di poter godere dell’originale.
Tra le copie, notiamo una in particolare conservata in Italia al Museo di Capodimonte; mentre il restante sono tenute a Ginevra, Kensington Palace e a Hildesheim.
Alessandra Lima
Immagini di Alessandra Lima
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