Che cos’è il necroturismo
Quella del turismo cimiteriale è una tendenza sempre più diffusa. I cimiteri, specialmente quelli monumentali, sono musei a cielo aperto, luoghi che vanno ben oltre il solo concetto di morte.
Se per tanti, soprattutto per chi crede nella sfortuna, i cimiteri sono luoghi da evitare e simboli di eventi spiacevoli, per molti altri non è così.
Il camposanto è diventato negli ultimi anni oggetto di un interesse particolare di migliaia di turisti da ogni parte del mondo: il necroturismo, o il turismo cimiteriale, prevede gite e visite guidate all’interno dei cimiteri monumentali più importanti, anche se i più dedicati si vanno alla scoperta di cimiteri più piccoli e di portata locale.
Ma perché il cimitero ha smesso di essere esclusivamente il luogo simbolo della morte, dove si va a piangere la perdita dei nostri cari? La risposta è molto semplice, ed è il risultato positivo di un processo già in corso da molti decenni. Il turismo culturale, come il turismo di prossimità, ha come obiettivo quello di riscoprire luoghi dimenticati e offuscati dai grandi nomi culturali già noti. La stessa cosa è successa con i castelli, i borghi e gli spazi naturali (laghi, montagne, percorsi pedonali tra i boschi).
Con l’editto di Saint Cloud emanato da Napoleone nel 1804, in seguito al quale fu deciso che le tombe venissero spostate al di fuori della città per motivi principalmente di spazio e di igiene, nacque il vero concetto di cimitero. I morti vennero quindi sepolti insieme, a prescindere dal rango sociale di appartenenza, tutti dotati di una targa riconoscitiva. Qualcuno addirittura osava esporre un epitaffio e, solo i più ricchi, sceglievano di abbellire la sepoltura con statue, edicole o veri e propri mausolei.
Ai cimiteri più piccoli si accostarono cimiteri molto più grandi, veri e propri musei a cielo aperto con le opere di grandi scultori e artisti del passato (il cimitero di Stoccolma è Patrimonio mondiale dell’UNESCO). Questi presero col tempo l’appellativo di cimiteri monumentali: tra i più importanti in Italia ci sono il Verano a Roma, lo Staglieno a Genova, la Certosa a Bologna e il Monumentale di Milano.
L’interesse odierno alla riscoperta del cimitero nasce anche dalla voglia di visitare i luoghi di riposo eterno di grandi nomi della cultura passata. Solo al Cimitero del Verano di Roma, per dire, sono sepolti (tra i tanti) Grazia Deledda, Eduardo De Filippo, Alberto Moravia, Vittorio Gassman e Alberto Sordi.
Alessia Capasso
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