La riforma delle pensioni non convince la Francia
457 fermi e 441 agenti feriti, questo è al momento il bilancio degli scontri che stanno mettendo a ferro e fuoco la Francia da dieci giorni.
Bilancio probabilmente destinato a salire dato che l’ira dei francesi non si placa ed i sindacati annunciano ulteriori giorni di mobilitazione.
La visita di re Carlo d’Inghilterra, programmata dal 26 al 29 marzo in Francia, è stata rinviata a data da destinatari dopo l’annuncio dei leader dei sindacati di nuove proteste martedì.
A far scattare le proteste è stata la riforma del sistema pensionistico attuata da Emmanuel Macron, la scorsa settimana, ricorrendo all’articolo 49.3 della costituzione, che prevede di far approvare una legge senza il consenso del parlamento, che innalza l’età della pensione da 62 a 64 anni.
I francesi contestano non solo l’aumento di due anni per accedere alla pensione, che però entrerà pienamente in vigore entro il 2030 in quanto salirà di 3 mesi ogni anno, ma anche il taglio dell’assegno pensionistico, poiché scopo della riforma è far restare i lavoratori nel mondo del lavoro oltre i 64 anni. Per ricevere quindi il pieno assegno pensionistico occorreranno 65 anni di età e 40 anni di contributi.
La riforma grava principalmente su quelle fasce della popolazione che svolgono lavori usuranti e che beneficerebbero invece di andare in pensione anticipatamente, con un assegno pensionistico pieno, mentre arricchisce coloro che hanno la possibilità di lavorare oltre i 65 anni, ossia chi svolge lavori poco usuranti come i manager.
Il presidente Macron ha affermato che la riforma è necessaria in quanto se non passasse ci sarebbero dei seri rischi per l’economia e la stabilità finanziaria del paese.
Come in Italia anche in Francia le pensioni gravano pesantemente sulle casse dello stato, che fatica sempre più a sostenere tale spesa, il debito pubblico francese infatti cresce così come le tasse e la spesa economica per le pensioni in rapporto al Pil è del 14,8 %.
La riforma era stata annunciata da tempo, l’aumento dell’età pensionabile sembra quindi essere una necessità per lo Stato francese per evitare il default finanziario, come accadde anche in Italia nel 2012 con la riforma Fornero.
La situazione sfugge sempre più al controllo delle autorità, la ribellione si è trasformata in guerriglia urbana, con anche 903 incendi come riferisce la polizia, 320 sono state le manifestazioni avvenute in tutto il paese e si è calcolato che più di un milione di francesi sia sceso in piazza, ma per i sindacati hanno aderito 3,5 milioni. I manifestanti hanno fermato anche i trasporti aerei, occupato i binari delle stazioni e le autostrade.
Il presidente Macron si è rifiutato di trattare con i sindacati ed è andato avanti spedito nell’approvazione della legge, percepita ingiusta dal 70% dei francesi in quanto non tutela i lavoratori usuranti ed anche per il modo in cui è stata approvata.
Il sindacalista francese Philippe Martinez, segretario generale della Cgt, ha infatti affermato : “ Quando c’è un conflitto di questo tipo, il ruolo del presidente della Repubblica è quello di calmare il gioco. Lui ha gettato una tanica di benzina sul fuoco”.
Beatrice Gargiulo
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