Poligamia: da poligamos, molte nozze. Esiste davvero?
La poligamia è l’unione matrimoniale con più individui ed è un’usanza concessa e legale in diversi paesi.
La parola poligamia radica la sua origine nella lingua greca con la forma compositiva di πολύς (poli) «molto» e γάμος (gamos) tradotto in italiano con «nozze» e quindi, “molte nozze”.
Parliamo di una relazione in cui i partner, in modo del tutto consensuale, scelgono di avere contemporaneamente più legami, inoltre di diverso tipo: sessuale, riproduttivo, sociale, ricreativo con altri soggetti della specie umana. Infatti, questo fenomeno è stato trattato anche in campo scientifico dalla biologia e dalle scienze umane come l’etologia e l’antropologia, identificandolo come rapporto a sfondo sessuale con diversi scopi relazionali.
All’interno della relazione poligama quello che conta non sono le differenze legate al genere o all’orientamento sessuale bensì la piena libertà e la volontà che i membri della relazione scelgono di condividere.
Questa relazione riversa la sua molteplicità in ben tre tipi di poligamia:
- la poliginia: si riferisce a un marito che è sposato con più mogli
- la poliandria: si riferisce a una moglie che è sposata con più mariti
- la poliginandria: fa riferimento ad uno scenario di matrimonio di gruppo in cui due o più mogli sono sposate contemporaneamente a due o più mariti.
Dal momento che la poligamia ha ricevuto riscontri anche sul campo scientifico, ci sorge spontaneo chiederci se l’uomo fosse nato poligamo o monogamo.
Secondo la biologia, l’essere umano è poligamo, avente l’obiettivo di diffondere quanto più può il proprio DNA, garantendo la continuità della specie.
Così pare che la monogamia, nel corso del tempo si sia affermata come fatto culturale che è atto a garantire la paternità alla prole, e questo funge da sfondo all’impostazione della società occidentale odierna che prevede l’idea di relazione intima e di famiglia che custodisce il legame tenuto all’interno di una relazione di coppia soltanto tra due persone.
La poligamia al giorno d’oggi è frequente nelle culture dell’Africa occidentale e centrale. Il più alto numero di relazioni poligame si riscontra in Burkina Faso (36%) con una diffusione tra le persone che praticano le religioni popolari (45%), i musulmani (40%) e i cristiani (24%).
Nonostante si pratichi in diversi posti del mondo, l’uomo tende ancora alla monogamia.
“Quand’è che l’uomo è diventato monogamo?”:
Gli antropologi affermano che la moderna cultura monogama esiste da mille anni e un fattore che ha spinto quest’ultima ad espandersi nella società è l’ipotesi dell’aumento delle malattie sessualmente trasmissibili a seguito di relazioni poligame.
Aumentò il tasso di infezioni gravi perché compromettenti per la fertilità, parliamo di sifilide, clamidia e la gonorrea; siccome in passato la medicina non era evoluta come al giorno d’oggi, è risultato più facile adattarsi ad una relazione monogama, in modo da assicurarsi la continuità della specie.
La poligamia non cela sempre motivazioni di carattere religioso ma è una vera e propria scelta di vita. Avere la possibilità di condividere il proprio affetto, i propri sentimenti, la propria intimità con più persone non significa che questo possa essere ibrido, mescolato.
Alla base di un’esperienza di relazione poligama ci sono sempre regole relazionali ben definite, unite dal rispetto dell’uno per l’altro, con lo scopo di far convivere in modo armonico l’affettività, l’amore e il sesso.
Una caratteristica lampante che distingue la relazione poligama da quella monogama è la mancanza di esclusività sia dal punto di vista sessuale che sentimentale, ed è un tratto che risulta possibile solo se entrambi i partner condividono le proprie emozioni e stati d’animo, riuscendo a ritagliarsi il proprio spazio.
Diciamo che lo scopo intorno al quale ruota questo tipo di relazione è offrire la possibilità al partner di sentirsi accolto come una risorsa nella relazione condivisa, e non come un rivale da ostacolare.
Dal momento che la poligamia si focalizza verso l’inclusività, è bene che anche le reazioni di gelosia vengano moderate e riflettute in base ad una profonda conoscenza e scoperta del proprio ruolo all’interno di quella relazione.
La complessità della poligamia si esprime maggiormente all’interno del sistema familiare, che si rivela nettamente più complesso rispetto ad un sistema familiare monogamo e coinvolge la relazione con i vari partner e i relativi figli.
Infatti, secondo una recente ricerca, la poligamia è un fattore a rischio per gli esiti negativi riscontrati sulla salute dei bambini, i quali sono esposti maggiormente ad un clima conflittuale e di trascuratezza; tant’è che una fonte ci riporta: “[…] I bambini con genitori poligami avevano un Global Severity Index (indice generale dell’intensità del disturbo n.d.r.) significativamente più alto rispetto a quelli con genitori monogami.”
Per quanto si tratti di un fenomeno comune a diversi luoghi, religioni e culture del mondo, la sua espansione è ancora da considerare parziale in seguito alle diverse problematiche che bambini o terzi potrebbero vivere, sentendosi inadatti ad una condizione relazionale non condivisa.
Alessandra Lima
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