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Gli shinigami: strane entità portavoci della mitologia e cultura giapponese

La morte, tanto temuta dagli esseri umani, si dilata in diverse chiavi interpretative a seconda della cultura a cui è legata. In occidente, quest’entità minacciosa risulta piuttosto oscura; in Oriente, più precisamente in Giappone viene incarnata dagli Shinigami. Cosa sono?

La parola shinigami (死神) è composta da due parole giapponesi che letteralmente assumono questo significato:

  • “Shi” = morte
  • “Kami” = Dio

Secondo la mitologia giapponese, il mondo è pieno di Kami di diverso genere, in quanto sostengono che ogni cosa nel mondo ha uno spirito che lo governa.
Esistono, così, i Kami dei fiumi, della fortuna, della morte e naturalmente gli shinigami che si occupano di far attraversare le anime dalla terra dei vivi a quella dei morti.

Quest’ultimi, essendo delle identità divine, si presentano come molteplici e ne riportiamo un paio:
Izanami, ad esempio, viene ricordata come la prima shinigami che ha introdotto la morte nel mondo; anche Yuri, un altro shinigami, etichettato come il dio degli inferi.

Diversamente dall’immagine che la cultura occidentale associa al “triste mietitore”, queste divinità giapponesi non si presentano come una forza da temere perché non bruciano i tempi né gli anni degli esseri umani conducendoli ad abbandonare il prima possibile la terra in cui vivono.
Infatti, il ruolo degli shinigami consiste nell’assicurarsi che gli uomini muoiano all’ora stabilita, considerando la morte il punto a cui giungerà chiunque essere umano alla fine della durata della propria vita.
I giapponesi, prima che l’idea dei Kami arrivasse nella loro cultura, non intendevano la morte come un’esperienza negativa, semplicemente come la parte finale del ciclo della nostra esistenza.

La storia degli shinigami è una credenza popolare, e portavoce della stessa è una particolare leggenda che individua come protagonista quest’entità: racconta la storia di un uomo, la cui intenzione era quella di suicidarsi e nel momento in cui stava per farlo gli apparì una presenza misteriosa che gli rivelò di non essere ancora arrivato il momento giusto.

Lo shinigami paragona, inoltre, la vita dell’essere umano ad una candela e nel momento in cui la fiamma si spegne, la persona muore.
Questo significa che gli shinigami non hanno il controllo sulla durata della vita di un uomo, e quando quest’ultimo decide di negare la vita prima del previsto, quest’entità misteriosa comparirà affinché possa raggirarlo svelandogli un segreto per guadagnare soldi.
Lo shinigami svela delle parole magiche all’uomo che, se venissero pronunciate sul letto di morte, manderebbero via lo spirito.

Così, l’uomo inizia a spacciarsi per un medico e fa visita ai letti dei pazienti in fin di vita, usando le parole magiche che gli sono state rivelate per scacciare via gli spiriti della morte.
Accadde che l’uomo venne interpellato da una famiglia disperata per la condizione del paziente, implorandogli di recarsi a casa loro per curarlo, offrendogli una notevole somma di denaro.
Caduto nella trappola della bramosità per il denaro, decide di portare a compimento la richiesta, salvando la vita al paziente e attenuando la presenza dello shinigami.

L’uomo non ha considerato che quanto fatto abbia un lato negativo: compromette la durata della sua vita, facendo bruciare la sua candela più velocemente; quindi, morirà poco dopo.
Questa non è l’unica storia in cui si parla di tali presenze, infatti, è stato riprodotto sia il manga che l’anime di Death Note, una storia che narra della presenza di un altro mondo – oltre quello degli umani – in cui risiedono gli shinigami che spierebbero gli abitanti della terra ferma attraverso pozze.

Ad ogni shinigami viene affidato un quaderno, nel quale il dio della morte con la sola conoscenza del nome e del volto della persona interessata, scrivendone il nome, la farà morire.
Questa mossa comporta l’acquisizione di tutti gli anni di vita che mancavano alla persona morta, da questo è deducibile la loro immortalità; tranne in uno specifico caso: pur di salvare la vita di una persona a loro cara, sacrificherebbero la propria.

Infine, un’altra tenebrosa curiosità tramandata dalla cultura giapponese racconta che alla fine di un tunnel della città di Tokyo ci sia una presenza con addosso un mantello nero pronta ad appropriarsi dell’anima dei passanti, presagendo la loro futura morte in un incidente stradale.
Questa è solo, come le altre, una credenza che comunque lascia straniti e superstiziosi gli abitanti della città.

…E tu, cosa faresti?

Alessandra Lima

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Alessandra Lima

Sono Alessandra, classe 2001 e studentessa di lettere moderne all’Università di Napoli “Federico II”. Mi interessano la letteratura, l’arte e la fotografia, da cui quasi sempre traggo ispirazione per la scrittura che è, a sua volta, una mia passione. Rendo la penna un tramite per lasciare a chi mi legge la possibilità di comunicare col mio mondo interiore e i miei interessi.
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