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La lingua italiana – I palindromi
Per palindromo si intende una sequenza di lettere o di sillabe che può essere letta anche al contrario, restando invariata.
La prima testimonianza del palindromo risale al poeta greco Sotade. Era un palindromo di tipo metrico, in cui la sequenza di accenti lunghi e brevi (nei versi palindromici) era reversibile.
I palindromi letterali, invece, ovvero inerenti non alla metrica ma alla sequenza di lettere, risalgono al Medioevo in frasi come In girum imus nocte et consumimur igni o Roma subito motibus amor. Durante il Medioevo, e fino al maniersimo, il palindromo aveva connotazioni mistiche e cabalistiche, per poi diventare puro gioco linguistico dall’Ottocento in poi, confluendo nelle pagine di enigmistica.
In italiano, le parole palindromiche sono circa 100. I lemmi più lunghi hanno sette lettere: ossesso, ottetto, anilina, mentre al plurale ingegni. Se si considerano le forme verbali, si arriva anche a nove lettere con onorarono, mentre il termine arcaico ereggere è di otto lettere.
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