L’uovo di cioccolato moderno
L’uovo, da sempre per le culture antiche, ha un grande valore simbolico. Per esempio, per gli antichi Egizi esso è l’unione di tutti e quattro gli elementi e l’origine di tutto; per i Persiani esso era il simbolo di una nuova vita, mentre i Cristiani ha reinterpretato la sua valenza simbolica in base alle Nuove Scritture, dando all’uovo il “compito” di rappresentare il miracolo della Resurrezione di Cristo.
Ma chi ha “inventato” l’uovo di cioccolato? Anche se non vi è un’opinione del tutto concorde a riguardo, le origini dell’uovo di cioccolato andrebbero ricondotte alla corte di Luigi XIV, il re Sole.
Fu il suo chocolatier, appositamente commissionato dal re, a realizzare il primo uovo di crema di cacao. Tuttavia, l’Italia riveste un ruolo importante nella diffusione delle uova di cioccolato. Diversi libri riportano la storia della vedova Giambone, proprietaria di una cioccolateria nel centro di Torino, la quale nel 1725 presentò un cestino di uova di cacao ai suoi nipotini, proponendoli poi nella sua cioccolateria.
Casa Sartorio, sempre a Torino, intorno al ‘900 brevettò la produzione seriale delle uova di Pasqua, che distribuiva in maniera uniforme il cioccolato delle metà di un uovo, successivamente assemblate in maniera meccanica e poi decorate. Ancora a Torino sembra che appartenga l’inserimento delle sorprese nelle uova pasquali.
Per quanto concerne, però, lo scambio delle uova durante il periodo pasquale, questo va fatto risalire al Medioevo.
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