Prendersi il tempo per guardare Era ora
Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023. Lanciato sulla piattaforma streaming Netflix il 16 marzo 2023, il film italiano del regista Alessandro Aronadio: Era Ora – (il titolo internazionale è Still time).
Quanto è difficile rendersi conto del fatto che proiettarci troppo per il domani comporta trascurare il presente oggi? Era ora è uno di quei film che porta a riflettere sulla questione.
La regia firmata Alessandro Aronadio, vede come protagonisti la coppia Dante e Alice interpretati rispettivamente da Edoardo e Barbara Ronchi, il film è targato Netflix ed è stato uno dei film italiani che in poco tempo ha scalato la classifica cinematografica mondiale detenendo il podio delle pellicole più viste sulla piattaforma streaming, per più di una settimana.
Era ora si potrebbe descrivere come la storia di un uomo stacanovista, colui che ne fa della sua attività lavorativa l’unica ragione di vita, ma ogni qualvolta che va a dormire la sua vita va avanti di un anno.
Ecco dunque che a prima vista appare come un film dal cliché continuo, ma è molto più di questo. Era ora è un prodotto cinematografico che per la società frenetica in cui viviamo il pubblico ha la necessità di prendersi del tempo per guardarlo. È un remake del film Long Story Short, un equilibrio perfetto tra dramma e ironia tutto merito dell’ottima complicità della coppia Edoardo Leo e Barbara Ronchi.
Il regista Aronadio costruisce un discorso molto più profondo del semplice rammaricarsi per le occasioni perdute, e lo fa aiutandosi con l’ensemble tra contrappasso dantesco, da cui il nome del protagonista Dante e qualche elemento dickensiano. Il protagonista, appunto, si ritrova a dover festeggiare il suo Natale ogni anno ma dell’anno successivo, e sarà in grado di interrompere questo loop infernale solo quando avrà capito che la cosa semplice da fare è godere del presente.
Come nel girone dantesco, in Era Ora esiste un Virgilio, punto fermo di Dante: il suo amico d’infanzia Valerio, al quale rivelerà durante il suo 40esimo compleanno “se io invece lavoro di più, verso i 50 il tempo me lo compro”. Il suo contrappasso infernale è proprio questo: lavorando troppo per dare una miglior vita alla sua famiglia rischia di perderla del tutto proprio perché la trascura.
Dante durante i suoi salti temporali si rende conto di subire i risultati degli avvenimenti che lui non ha potuto vivere per il suo essere workaholic, tra questi anche la perdita del suo rapporto con Alice.
Aronadio e il suo film non giudica come vivere il proprio tempo ma risalta il difetto della società attuale, nota come hustle culture secondo cui oggi siamo sempre più pressati dall’idea di raggiungere standard maggiori, senza mai raggiungere un traguardo definitivo. La continua sfida con sé stessi è motivante si, ma a lungo andare comporta per Dante il sacrificare il tempo per la coppia, la famiglia e gli amici per la piena devozione al lavoro.
Il personaggio di Edoardo Leo spera che chi gli sta attorno possa comprendere le sue mancanze ma capisce poi, a sue spese, che desiderando di lavorare per un futuro migliore non esiste nel suo presente, ed è qui che riconosce le sue priorità e la differenza tra tempo perso e perdita di tempo. Nessuno potrà mai ridargli indietro il tempo perduto ma questo sarà lo svincolo del loop infernale a cui era legato fino ad ora e gli permetterà di godere il più possibile il presente.
Era ora esordisce con una delle più belle citazioni: “I fiumi lo sanno: non c’è fretta. Arriveremo laggiù, alla fine” firmata Winnie The Pooh. Ed è a fine film che ci si chiede qual è il senso di correre per il domani se non si vive il concreto presente?
Arianna D’Angelo
Leggi anche: Alessandro Borghi: anatomia asessuata di un attore