Rocky Marciano, Il bombardiere di Brockton
The Brockton Blockbuster, ossia “Il bombardiere di Brockton”. È così che viene soprannominato l’italo-americano Rocky Marciano, uno dei pugili migliori di tutti i tempi.
Questo soprannome è dato dal suo micidiale destro, chiamato da lui stesso “Suzy Q”, con il quale mandò al tappeto tutti i suoi avversari.
La carriera di Rocky – figlio di due emigrati italiani – iniziò all’età di 24 anni quando, dopo aver steso un australiano con un pugno durante una rissa in un pub di Cardiff, in Gran Bretagna, lo zio Mike gli procurò un manager, Gene Gaggiano.
Il primo combattimento andò male perché venne squalificato dopo pochi minuti a causa di scorrettezze.
Successivamente si iscrisse ad un torneo per dilettanti a Portland, dove riuscì ad arrivare in finale, ma a causa di un forte dolore alla mano destra non riuscì a vincere.
Nel 1947 gli venne offerto, da Alli Colombo, il primo incontro da professionista nel quale batté con una facilità disarmante Lee Epperson, tramite il suo destro che colpì l’avversario al diaframma.
Tarchiato, grezzo nella tecnica, i punti forti di Marciano risiedevano nell’aggressività, nella resistenza fisica, nella capacità di incassare i colpi – tanto da riuscire a limitarne i danni tramite movimenti repentini della testa.
Grazie a queste caratteristiche, il suo palmarès vanta ben 49 vittorie e nessuna sconfitta.
Tra queste vittorie c’è, oltre a quella citata poco sopra, anche quella contro il temuto Harry Bilazarian nel 1948: dopo soli 92 secondi, Rocky mise KO Bilazarian con due potenti pugni.
Dopo un periodo di pausa dovuto a forti dolori alla schiena, Marciano dovette affrontare l’italo-americano Carmine Vingo; la differenza principale tra i due era l’altezza: 193 cm di Vingo contro i 178 di Marciano.
Ma questa differenza non fermò Rocky nel mandar giù Vingo alla sesta ripresa, tanto da fargli perdere i sensi e mandarlo d’urgenza in ospedale; dopo questo terribile incontro, Vingo non fu più in grado di combattere.
Nonostante Rocky vinse l’incontro, l’eccessiva fatica gli fece perdere i sensi e fu portato in ospedale, dove rimase alcuni giorni.
Il 26 ottobre 1951 riuscì a vincere per KO contro Joe Louis, chiamato anche Brown Bomber, uno dei più grandi pugili della storia della boxe. Louis venne sconfitto al Madison Square Garden da un potente montante, seguito da un gancio altrettanto potente.
Dal 1952 al 1956 fu campione del mondo dei pesi massimi, e fu l’unico peso massimo della storia a ritirarsi imbattuto, difendendo il titolo sei volte.
L’estrema bravura di Rocky fece in modo che il suo record d’imbattibilità fu battuto 61 anni dopo dal welter Floyd Mayweather, che il 26 agosto 2017 vinse il suo 50° incontro contro Conor McGregor.
Marciano ha avuto anche vari riconoscimenti, tra i quali ritroviamo quello di Fighter of the year, che ha ottenuto nel 1952, 1954 e 1955 dalla rivista Ring Magazine. Inoltre, è stato riconosciuto dalla International Boxing Hall of Fame come uno dei più grandi pugili di ogni tempo.
Tra i riconoscimenti ritroviamo anche tre suoi match, nominati dal Ring Magazine fight of the year:
1952, Rocky Marciano KO 13 Jersey Joe Walcott I
1953, Rocky Marciano KO 11 Roland La Starza II
1954, Rocky Marciano KO 8 Ezzard Charles II
Il pugile italo-americano ebbe anche un’enorme influenza culturale, tanto da essere citato in diversi film (Rocky, Rocky V, Qualcuno volò sul nido del cuculo, per citarne alcuni) ma anche nella canzone Boxe di Ivano Fossati e in Rap Soprano dei Club Dogo.
Irene Ippolito
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