11 maggio, Giornata Mondiale dell’Orienteering
Oggi, 11 maggio, si celebra la Giornata Mondiale dell’Orienteering, disciplina che unisce lo sport alla natura e mette alla prova le capacità atletiche e mentali in un colpo solo.
Lo “sport dei boschi” è un connubio di corsa veloce e capacità di orientamento, nato in Scandinavia all’inizio del secolo scorso e pensata, inizialmente, come una tecnica di addestramento riservata ai militari svedesi.
La disciplina si è poi diffusa in tutto il mondo come uno sport aperto a tutti, venendo riconosciuta dal Comitato Olimpico Internazionale nel 1977.
Al giorno d’oggi, l’Orienteering viene praticato nei 5 continenti e conta su 3 milioni di praticanti.
Per quanto concerne l’Italia, l’Orienteering ha mosso i primi passi nel 1967 nel Lazio e nel Trentino; questa disciplina venne subito vista come uno sport dai valori sani, che garantisce a giovani e anziani un’attività fisica e mentale.
La Giornata Mondiale dell’Orienteering venne istituita nel 2016, con lo scopo di diffondere questo sport ancora sconosciuto e anche di incoraggiare tutti a provarla almeno una volta nella vita.
Infatti, uno dei principali vantaggi dell’orientamento è che può essere praticato da tutti tramite percorsi di diverso livello. Sia per i bambini che per gli adulti, l’orientamento può essere un’ottima soluzione per tenersi in forma mentre si gode la natura.
Meglio non pensare che l’obiettivo dell’Orienteering sia poi così semplice!
Questo sport non si limita solo a seguire un itinerario, generalmente in un bosco, dove si raggiungono i punti di controllo (detti “lanterne”) con solamente l’aiuto di una cartina e una bussola.
L’orientamento è molto più di questo: si tratta di un conglomerato di diverse discipline, tra cui troviamo la corsa, lo sci, la mountain bike e persino le competizioni con canoa o cavalli!
Irene Ippolito
Leggi anche: Sport immaginari e dove trovarli (spoiler: nei film)