Beltane tra riti celtici e Calendimaggio
Beltane è una delle feste più apprezzate e celebrate del calendario pagano.
“Quando la Ruota incomincia a girare comincino i fuochi di Beltain a bruciare”, come ricorda la Rede, proprio perché in questo momento dell’anno la luce e la vita si manifestano nel loro modo più glorioso, in cui celebrare il ritorno della stagione estiva e alla fertilità.
Il nome deriva dall’irlandese antico e significa “fuoco luminoso” (falò), antica festa gaelica che si festeggia tra l’equinozio di primavera e il solstizio estivo; proprio da ciò nasce il simbolismo che lega Beltane alla fioritura di un tempo migliore, per sbocciare, per stimolare le proprie curiosità. La creatività e le relazioni.
Esso festeggia la nuova vita, gli elementi che simboleggiano e rappresentano questo sabbat sono il fuoco e l’acqua; pur essendo l’uno la contrapposizione dell’altro elemento rappresentano entrambi la purificazione.
Anche i fiori sono i protagonisti di questa festa che, proprio in questi giorni, sono al loro culmine massimo di fioritura.
Beltatiane è anche il nome del mese di maggio in irlandese, oltre ad essere per eccellenza il mese che segna l’inizio dell’estate.
Tradizionalmente per festeggiare si saltavano i falò di Beltane per predire l’altezza del raccolto dai salti effettuati.
Questo sabbat oltre a celebrare il raccolto e la fioritura celebra anche l’amore, l’attrazione, l’unione e tutti quegli istinti e desideri che comunemente siamo abituati a chiamare “amori” primaverili.
Una celebre tradizione di questa festività è il famoso palo di maggio, che spesso ancora ora viene utilizzato durante le feste popolari proprio in particolar modo in nord Europa. La tradizione vuole che si danzi attorno al palo piantato al centro dell’area dove si tiene la festa; ciò simboleggia la vitalità, il palo adornato di nastri colorati piantato nel ventre di madre terra.
Beltane una delle feste principali nel calendario popolare è celebrata con miele, focacce di farina d’avena e formaggi. Infatti proprio la mucca e l’ape sono le immagini che rappresentano il Dio celtico Bel, il Dio della luce.
Con Beltane inizia la seconda parte del cammino, quella che gli antichi chiamavano fase coagula, cioè dopo aver rese fluide, rinnovate, disponibili le nostre potenzialità ed aver vagliato nuovi cammini, ora si tratta di consolidare i risultati raggiunti, per poter ambire a più elevati traguardi sia nell’ambito spirituale che in quello materiale.
In opposizione con Samhain dove si celebra la “morte” della natura durante questa festa si festeggia la rinascita e l’amore.
La celebre festa del Calendimaggio di Assisi che si festeggia proprio in questi giorni affonda le sue origini in tempi antichissimi, in consuetudini pagane che festeggiano la primavera e il rinnovarsi del ciclo della vita.
Questa festa è un inno all’amore e alla vita, alla ritrovata gioia di vivere dopo le giornate aspre e fredde dell’inverno.
Le antiche cronache riportano che Assisi nel’300 raggiunse il massimo splendore. Proprio in questo periodo la città divisa tra “parte sopra” e “parte sotto” diedero origine a lotte civili, che vedevano a capo degli scontri famiglie rivali. Nonostante i periodi di guerre e di lotte, si narra che la consuetudine di festeggiare la festa di primavera, con canti e balli, si mantenne sempre viva.
Questa usanza si protrae nei secoli, sino ad arrivare nel 1954 quando la festa assume la forma di una vera e propria competizione (ovviamente pacifica) fra le due parti della città. Le due fazioni danno vita all’antica contea per rievocare i tempi del Calendimaggio.
Alice Gallosi
Illustrazione di Alice Gallosi
Leggi anche: La Notte di Valpurga: tra sacro e profano