Il Partenone, simbolo della Grecia
Il Partenone, il tempio più famoso dell’antica Grecia, simbolo della città di Atene, fu costruito per volere di Pericle per celebrare la vittoria dei Greci sui Persiani.
Dopo la battaglia di Maratona Atene iniziò la costruzione di un tempio sull’ acropoli che poi fu distrutto dieci anni dopo durante l’invasione dei Persiani dalle Termopili, sui resti di questo tempio iniziarono i lavori del Partenone nel 445 a. C.
Dedicato alla dea Atena protettrice della città è un tempio periptero octastilo, con otto colonne sui lati corti e diciassette sui lati lunghi, di ordine dorico. Presenta dei gradoni e lo stilobate non è piano in quanto con questo espediente ottico si evitava di farlo percepire curvo.
Il marmo per la costruzione fu prelevato dal monte Pentelico, ed è un marmo bianco particolarmente duro che fu lavorato direttamente nella cava e poi trasportato con un complesso sistema di binari, corde e pali giù per la montagna.
Pericle affidó l’ambizioso progetto a Fidia celebre scultore, che ideó l’intero progetto e sovrintendeva alla costruzione, aiutato da altri due architetti Ictino e Callicrate.
Fidia stesso si occupò delle sculture del frontone del tempio, oggi al British Museum, ed anche della monumentale statua crisoelefantina di Athena Parthenos alta 12 metri.
Sull’architrave vi era un fregio di triglifi e metope, le novantadue metope presentano degli altorilievi, quelle del lato est rappresentano la Gigantomachia, quelle sul lato ovest la Amazzonomachia, mentre sul lato sud la Centauromachia e a nord probabilmente la guerra di Troia.
L’interno del tempio è costituito da mura che lo dividono in due parti, il naos destinato a contenere la statua di Atena e l’opistodomo in cui era contenuto il tesoro della Lega di Delo, che Pericle aveva deciso di trasferire ad Atene.
Sul muro della cella correva un fregio ionico realizzato da Fidia insieme ai numerosi maestri che lo aiutarono nella realizzazione delle sculture e dei rilievi. Sul fregio sono raffigurate le Panatenee, la processione che si teneva ogni anno in onore di Atena in cui i cittadini in processione verso il tempio portavano come offerta alla dea dei peli intessuti dalle donne ateniesi.
Fidia accusato del furto di parte dell’oro destinato alla costruzione della statua di Atena fu mandato in esilio e furono i suoi collaboratori a portare a termine i lavori nel 433 a.C.
Splendore dell’Atene del V secolo, il tempio ha resistito nel tempo e tutt’oggi si erge maestoso sull’ acropoli di Atene, simbolo di quella che fu l’antica Grecia della sua storia e la sua cultura che ha influenzato i popoli del mediterraneo.
Beatrice Gargiulo
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