Suzume no Tojimari, la ragazza chiudiporte
Suzume è la coda di una produzione cinematografica affascinante diretta dal regista Makoto Shinkai, essendo il suo ultimo capolavoro in proiezione dal 27 Aprile nei cinema italiani.
Questa incredibile storia ha conosciuto anche la dimensione cartacea, dando vita ad una light novel.
È Suzume, ragazza di diciassette anni immersa nelle sue vicende a fare da protagonista, la quale mentre percorre in bici il tragitto che la conduce a scuola incontra un bellissimo ragazzo, di nome Sōta e ne rimane colpita al punto da decidere di seguirlo.
Inaspettatamente si ritrova tra le rovine di un villaggio termale da cui scorge una porta di colore bianco che, una volta aperta, non solo cambierà il suo destino ma darà origine ad un disastroso male che provoca terremoti; da questo momento in poi si apriranno altre porte in tutto il Giappone che dovranno essere chiuse.
Suzume aiuterà Sōta nell’impresa avventurandosi in un lungo viaggio riempito da svariati colpi di scena che sia nella pellicola e sia nel romanzo vengono descritti nel modo giusto per attirare l’attenzione: merito delle animazioni fantastiche e dei dialoghi – talvolta introspettivi – che intrattengono la narrazione.
Attraverso la visione o la lettura della storia ci immergiamo nel naturalismo, tanto caro al regista, e nel soprannaturale che contornano il contenuto, cofanetto di significati e messaggi profondi. Infatti, il terremoto presente all’interno della vicenda viene rappresentato da un mostro (simile ad un serpente) che da un momento all’altro è pronto a inondare il territorio, ma si rifà alle catastrofi naturali di cui è stato vittima il Giappone: come lo stesso terremoto che nel 2011 colpì Fukushima e il Tohoku.
Tutto questo viene trattato con una delicatezza tale da affiancare un’altra componente importante nel film, ossia l’amore: questa volta parliamo di un amore oltre le casualità del destino che incrociano due persone – seppur pare prendere questa piega durante i primi minuti del film – poiché questo sentimento viene espanso ad una dimensione universale, avvicinando il popolo giapponese ad un forte senso di comunità per aver superato un disastro naturale di quella portata.
Un altro dei significati nascosti non può che riguardare la dimensione psicologica; infatti, notiamo come il naturale e il fantasy toccano la dimensione onirica di Suzume, in cui incontra la sé stessa bambina che lotta contro la mancanza di sua madre e vuoti interiori, di cui se ne prenderà cura lei stessa nel tempo, in un etá più matura e consapevole riuscendo a raggiungere quell’altrove che si è sempre manifestato sotto forma di sogno, accompagnando le sue notti.
Grazie a questo piccolo gioiellino, i nostri occhi possono vivere l’esperienza meravigliosa e suggestiva di osservare paesaggi incredibilmente realistici e viversi l’atmosfera accompagnata dalla dolce melodia della colonna sonora.
Una vera e propria coccola al nostro cuore e alla nostra mente.
Alessandra Lima
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