Gianni Versace, più di un quarto di secolo senza di lui
Oggi 15 luglio 2023 sono passati esattamente 26 anni da quando Gianni Versace è stato assassinato.
Più di un quarto di secolo fa, alle 8.45 di mattina a Miami, il suono di un paio di colpi di pistola scalfiscono un prima e un dopo nel mondo della moda, per la precisione un prima e un dopo Gianni Versace.
In Italia quel 15 luglio erano le prime ore del pomeriggio, e Donatella Versace ultimava i dettagli nel backstage della sfilata Versace, che si sarebbe tenuta sulla scalinata di Trinità dei Monti a Roma, quando all’improvviso ricevette la tragica notizia.
Gianni Versace era in vacanza a Miami, ma questa è costata per la moda la perdita di uno degli stilisti più anticonformista degli ultimi tempi, noto per la sua eccentrica creatività espressa nei suoi capi.
Inutile dire che la sfilata di quella sera non fu fatta, i due fratelli Santo e Donatella Versace partirono per Miami. Ciò che viene dopo è una delle pagine di cronaca più note della storia della moda mondiale.
I funerali di Gianni Versace sono stati celebrati nel Duomo di Milano, dove qui parteciparono anche la principessa Diana ed Elton John, entrambi grandi amici di Gianni; poi le sue ceneri furono depositate nella tomba di famiglia, una villa sul Lago di Como.
Con Gianni a Miami beach c’era il suo compagno di vita Antonio D’Amato, il quale quella mattina del 15 luglio 1997 ha dovuto subire la scena del corpo inerte di Gianni, disteso sugli scalini di Casa Casuarina, in una pozza di sangue.
La coppia decise di trascorrere lì le loro vacanze estive, ma queste sono state interrotte tragicamente quella mattina dal grilletto di una pistola.
Chi ha deciso di mettere fine alla vita di Gianni Versace è stato Andrew Cunaman, un killer seriale, e che subito dopo venne trovato morto suicida, dopo soli otto giorni dall’assasinio. Probabilmente ciò che spinse Cunaman ad uccidere Versace è stata la gelosia per i successi di uno dei più grandi stilisti italiani.
Ciò che oggi ci rimane è sicuramente l’amarezza di non aver potuto godere, ancora per molto, dell’anima creatività, più sfacciata e anticonformista dello stilista di moda.
Gianni Versace non si è mai fatto fermare dalle proteste dei perbenisti, creando capi che chiunque li indossasse rendesse onore all’immaginario erotico sensuale e mai volgare che ha da sempre fatto parte dell’atteggiamento stilistico di Versace.
La Medusa, le top model che egli ha plasmato, il suo modo di essere, la sua emancipazione, l’eccessivo talento è ciò che ci resta e che al tempo stesso manca ormai da oltre 25 anni nel mondo.
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