La mia Napoli di Domenico Rea
“Napule cundannate, Napule ‘ro priatorio, Napule lapidiate, Napule scuretorio”.
Mimmo Borrelli – “Napucalisse”
Napoli è per me, ma probabilmente la mia è una visione ampiamente diffusa, croce e delizia; in essa mi rifugio, ma in essa spesso mi perdo, è una contraddizione continua, è una sirena che ammalia e ferisce.
In questo piccolo (dico piccolo perché di 78 pagine) spaccato che è “La mia Napoli” Domenico Rea descrive e narra alcuni dei luoghi più emblematici della capitale del Regno delle due Sicilie, discostandosi dalla classica descrizione artistica e pomposa; i luoghi con Rea sono raccontati dai (soprav)vissuti, dalle persone, dagli eventi, dalla storia.
“Nei tanti ritratti di Napoli – città di partenza e d’arrivo, vera protagonista delle sue storie – nei volti dei personaggi incontrati, nei luoghi inesplorati, negli scorci restituiti al di là di ogni stereotipo, Rea ha saputo trasformare il reportage in vera e propria genealogia, offrendo chiavi interpretative utili ancora oggi per tentare di decifrare quell’enigma permanente che è la città partenopea.” (pag.11, vv. 14-20)
Una guida alla ricerca di una Napoli nuda, nuda dai suoi orpelli retorici, genuina, “zucosa” come una cozza appena pescata.
Catacombe di San Gennaro, Padre Rocco, L’orto botanico, Forcella, Andrea Perrucci, sono solo alcuni dei “capitoli”, dei luoghi affrontati, delle storie fatte conoscere dall’autore…
Uno strappo viscerale, “un disordine, un’incapacità di vivere, un’oscurità spirituale a petto al formidabile sole che spacca ove tocca, da dare i brividi alla pelle più vigorosa.” (pag 73, vv. 5-8)
Fotogrammi evocativi; e seppur, in bianco e nero, così vicini, reali, attuali. Una vera “manna dal cielo”, un segno vivido del bisogno di tutti di avere un po’ di Napoli a portata di mano (“Io amerei vivere su un pianeta tutto napoletano, perché so che ci starei bene.” Marcello Mastroianni); Napoli non è solo Maradona, calcio, scippi, mare, Via Caracciolo.
Napoli è storia, cultura, vissuti; Napoli è gente, gente che soffre, è gente che ogni giorno è costretta a scendere a compromessi, è “poveri cristi”, è passione che arde come magma, è calata agli inferi.
ESG: Edizioni San Gennaro (la casa editrice che ha pubblicato questa giovane raccolta), chi sono?
Io li ho conosciuti dopo alcune ricerche su case editrici che hanno sede a Napoli e la loro missione mi ha subito colpito; hanno uno stile così ben consolidato che pochi credono quando dico loro che è appena attiva da un quinquennio.
“Vogliamo immaginarci come una factory in cui giovani risorse del territorio e professionisti del mondo della cultura lavorano insieme per valorizzare la nostra realtà e diffondere il bello”: ed è proprio ciò che fanno quotidianamente; lottano, producono, inciarmano per potenziare la bellezza di una città a volte dimenticata dai suoi stessi cittadini.
Un nuovo strumento nelle mani di un dio di tutti: l’arte.
C’è ancora chi nutre speranza; il nostro passato, la nostra identità, la nostra memoria: un tesoro da curare.
Qui è possibile consultare il loro catalogo, le loro rassegna stampa
Antonietta Della Femina