Piante contro l’inquinamento
Nell’ambiente estremamente inquinato in cui viviamo ognuno di noi ha la possibilità di contribuire nel tentativo di migliorare le condizioni ambientali danneggiate dagli agenti inquinanti.
Esistono infatti particolari specie di piante che assorbono più di altre l’inquinamento presente nell’aria, sia piante per la casa che alberi da piantare se si ha un giardino.
Esse assorbono l’anidride carbonica e le polveri sottili PM10 contribuendo a ripulire l’aria e a diminuire le temperature che ogni anno aumentano sempre più.
Secondo i dati forniti dall’Agenzia Europea dell’ambiente ed Eionet per l’anno 2022, l’Italia risulta al terzo posto in Europa per numero di morti causate dall’inquinamento, la ricerca ha registrato 59.641 morti premature.
In un report di pochi anni fa condotto da Coldiretti sono stati studiati dieci tipi di alberi da piantare per risanare l’aria.
Acero riccio, Betulla verrucosa, Cerro, Ginko, Tiglio, Bagolaro, Tiglio selvatico, Olmo comune, Frassino Comune ed Ontano nero.
L’acero riccio in particolare risulta essere l’albero che assorbe maggiormente agenti inquinanti con ben 3800 chili di Anidride Carbonica assimilati in venti anni, ma anche la Betulla verrucosa con 3100 chili di CO2 assorbiti.
Anche in casa o in ufficio però si possono piantare piante in grado di purificare l’ambiente in cui viviamo anche contro muffe ed umidità.
È il caso dell’Orchidea che, non solo con i suoi splendidi fiori è particolarmente bella a vedersi, ma molto utile contro umidità e formaldeide. Il Ficus benjamin contro il benzene ed il Photos adatto ad assorbire sostanze tossiche.
Questi sono piccoli accorgimenti che tutti possiamo adottare ma che dovrebbero essere supportati da politiche volte a combattere l’eccessivo inquinamento.
Il verde pubblico può essere una risorsa che le amministrazioni potrebbero sfruttare per contrastare i gas nocivi.
Regolamentare il traffico e puntare, in particolare nelle città, a modi alternativi di spostarsi ed incentivare le automobili elettriche, per prevenire malattie dovute all’inquinamento dei gas di scarico delle macchine, dovrebbe essere una priorità.
I dati relativi al 2022 dello Studio epidemiologico nazionale dell’Istituto Superiore Nazionale di Sanità hanno evidenziato che ogni anno sono 400 mila i nuovi casi di tumori e 180 mila le morti per forme tumorali legate sempre all’inquinamento, inoltre anche i bambini ed adolescenti sono colpiti, con circa 1400 decessi tra bambini e 1000 in età adolescenziale.
Condurre un’economia aggressiva nei confronti del territorio non preservando il suolo e concedendo permessi per costruzioni e parcheggi, significa rapinare il territorio del suo futuro.
Impedire l’eccessiva edificazione privata punendo l’abusivismo edilizio e soprattutto preservando le aree verdi ed i terreni sono misure urgenti non più procrastinabili.
Beatrice Gargiulo
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