Point of view: il castello di Edimburgo
Uno dei simboli più iconici della capitale scozzese troneggia dall’alto fin dal XI secolo dopo Cristo, ma in realtà ciò che noi vediamo oggi è solo la parte più “moderna” della costruzione dato che dell’antica fortificazione non ne è rimasta più traccia.
E fin dall’antichità, nei paraggi del castello, i popoli se le sono date di santa ragione.
Grazie agli scavi archeologici siamo riusciti a scoprire che fin dal 900 a.C. i popoli vedevano nella sommità della Castle Rock, la collina rocciosa dove sorge il castello, un luogo strategico dove potersi insediare, di fatti rendendola una golosa ambizione per chi avesse voluto conquistare il territorio circostante.
Con il passare del tempo qui vi si costruirono fortificazioni che divennero sempre più difficili da espugnare, trasformando lo sforzo bellico di conquistare la cima di Castle Rock il più delle volte un biglietto di sola andata per l’oltretomba, ma nonostante questo la bizzarra natura umana ha donato ai posteri una grande quantità di eventi rocamboleschi da studiare.
Dopo che il castello subì una serie di pesanti assedi da parte dell’esercito inglese e dopo che, per non farlo più cadere in mano nemica, venne completamente raso al suolo per ordine del re scozzese Robert the Bruce, nel 1314, il poggio divenne oggetto di contesa tra gli scozzesi e gli inglesi e, a seconda di chi avesse il controllo del posto, costruirono mattone per mattone il castello fino a ciò che è arrivato ai tempi nostri, diventando di volta in volta prima una residenza reale, poi una caserma militare e alcune volte addirittura una prigione.
Dal 1995 il castello di Edimburgo diventa Patrimonio dell’umanità UNESCO.
Momento curiosità: lo sapevi che all’interno del castello si può osservare una pietra magica?
No, non siamo pazzi. Si tratta della Pietra del Destino, conosciuta anche come la Pietra di Scone, un blocco di arenaria legato alla leggenda secondo la quale i re scozzesi potranno governare solo dove la pietra risiede. Dopo ben 700 anni in mano inglese, grazie all’esproprio attuato da Edoardo I d’Inghilterra, la Pietra ritornerà in mano scozzese come atto diplomatico di fratellanza tra i popoli.
Luca Grassi
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