Tradurre i titoli dei film in italiano: lo stai facendo nel modo sbagliato
Vi è mai capitato di scartare a priori un film solo perché il titolo non vi convinceva abbastanza?
O di essere convinti di star guardando qualcosa di leggero e invece trovarvi a guardare la commedia drammatica che non vi sareste mai aspettati?
Il titolo è sicuramente il biglietto da visita di un film, ma provate a immaginare se Titanic si fosse chiamato La porta che salvò Rose (il grande personaggio nella scena d’addio dei due innamorati): nessuno si sarebbe stupito perché in Italia siamo abituati a vedere i titoli dei film tradotti in modo follemente “a random”.
Sembra assurdo che, nonostante le critiche continue a questa attitudine, si continui a distribuire film con titoli che non rispecchiano lo spirito della pellicola facendo pensare a tutt’altro. Ma, come tutte le cose, anche questa ha uno scopo puramente commerciale.
Nel momento della traduzione del titolo bisogna pensare al contesto culturale della nazione in cui viene portato il film e l’utente medio che ne fruirà, mettendo in conto che spesso alcuni titoli inglesi possono essere più difficili da pronunciare e quindi ricordare.
Per esempio il titolo del film d’animazione Disney è stato tradotto da Moana a Oceania a causa del possibile riferimento all’attrice pornografica Moana Pozzi, personaggio indubbiamente non adatto ad un pubblico di bambini. Il cambiamento del titolo non ha colpito solo l’Italia, ma anche Francia e Spagna, in cui il nome della protagonista si è trasformato da Moana a Vaiana in quanto il marchio “Moana” era già stato registrato da altre società.
Il problema non è tanto quando il titolo dall’inglese viene tradotto o leggermente modificato, ma quando alcuni film vengono completamente storpiati, resi complicati o banali solo perché a noi italiani piace romanzare tutto. Vediamo insieme alcune pover vittime…
Eternal Sunshine of the Spotless Mind è probabilmente il caso più famoso di quando le cose cominciano a farsi complicate. Troppo lungo, troppo complesso e per di più, anche il verso di una poesia di Alexander Pope. Ma quanta intelligenza vogliamo far trapelare? Meglio cambiare in Se mi lasci ti cancello, breccia nel cuore assicurata e banalizzazione del contenuto quotata a 1,10.
The Perks of Being a Wallflower diventa subito un libro di Federico Moccia o forse la peggior teen-comedy di Disney Channell dove Zac Efron fa finta di cantare. Tradotto in Noi Siamo Infinito, estratto da una celebre frase del film, David Bowie si starà sicuramente rivoltando nella tomba per aver prestato la sua canzone a un film dal titolo che ancora puzza di latte.
The Place Beyond the Pines che prende il nome italiano di Come un tuono. Sarà per una delle battute iniziali «Mamma mia senti che botta quella marmitta! Come un vecchio tuono!» o per la famosa frase «Sai una cosa, Luke? Se guidi come un fulmine, ti schianti come un tuono»? Non si sa.
Moonrise Kingdom in italiano deve essere affiancato con Una Fuga d’Amore, come se fosse necessario metterci l’amore per far capire agli italiani di vederlo. Tutto grazie alla mania dei sottotitoli.
Vertigo porta con sé l’impreviso spolier: La donna che visse due volte. È necessario cercare di racchiudere sempre in un titolo la storia di un film? Se Hitchcock s’è impegnato tanto perché questo film desse il senso della vertigine, perché spingersi sempre troppo in là?
The Shawnshank Redemption meglio conosciuto come Le ali della libertà. La traduzione del titolo è probabilmente dovuta alla difficoltà di pronuncia della parola “Shawnshank” per il pubblico italiano, non che la traduzione sia inguardabile ma siamo sinceri: la scelta di “le ali della libertà” dà tanto l’idea dell’ultimo romanzo di Nicholas Sparks.
Trust the Man tradotto in Uomini e donne, tutti dovrebbero venire… almeno una volta. Qui invece si vuole creare confusione con i titoli di Rocco Siffredi che, si sa, vendono tanto.
Dog Day Afternoon è Quel pomeriggio di un giorno da cani. Ma quello che nessuno sa o meglio quello che tutti continuano a ignorare è che l’espressione Dog Days si riferisce ai giorni di canicola estiva, così detti perché nel periodo più caldo della stagione è visibile la costellazione del “Cane Maggiore”. Quindi la traduzione corretta del titolo in realtà sarebbe dovuta essere Pomeriggio di canicola.
Jeux d’enfants, una delle commedie francesi più belle degli ultimi quindici anni con una sceneggiatura poco meno che geniale, trasformata in Amami se hai coraggio. Che io mi rifiuto di commentare perché dopo questa è arrivato il momento di chiudere l’internet!
E poi ci sono quelli per cui spezziamo una lancia a favore, che fregandosene del titolo originale hanno comunque guadagnato una certa notorietà nella storia del cinema, parliamo di L’attimo fuggente (Dead Poets Society), Il tempo delle mele (La Boum) e l’intramontabile Mamma ho perso l’aereo! (Home Alone).
Qualunque sia la sensazione “mai giudicare un film dal titolo” o meglio, “mai giudicare un film tradotto (male) in italiano”.
Serena Palmese