“Indiana Jones e il quadrante del destino” è un tributo al passato
“Indiana Jones e il quadrante del destino” è l’ultimo capitolo della saga dell’archeologo più famoso del cinema. È inoltre uno dei film più costosi mai realizzati.
Se poi si aggiunge il fatto che alcune scene sono state realizzate in Italia, i motivi per correre al cinema si moltiplicano a dismisura.
Harrison Ford è forse uno dei volti più amati e riconosciuti del cinema. Basti pensare che due dei personaggi più iconici al mondo sono interpretati proprio da lui. Stiamo parlando, ovviamente, di Ian Solo in “Star Wars” e dell’archeologo spericolato Indiana Jones. Quest’ultimo è stato in grado di appassionare milioni di spettatori, che hanno seguito con grande affetto le sue gesta, sempre alla ricerca di antichi e storici manufatti. Il primo film, ormai celebrato come pietra miliare del cinema, è uscito nel lontano 1981. Di anni, da allora, ne sono passati e quest’anno, con il quinto capitolo, è giunta l’ora di salutare definitivamente questa storia. Il 28 giugno è infatti sbarcato al cinema “Indiana Jones e il quadrante del destino”. Ci si chiede, però, se i fan rimarranno soddisfatti da questo ultimo capitolo. Anche e soprattutto poiché, per la prima volta, alla regia non c’è Steven Spielberg. La sua supervisione è, in compenso, presente nella produzione esecutiva, curata anche da George Lucas.
Il regista scelto per questo capitolo è invece James Mangold, celebre per “Ragazze interrotte” e “Wolverine”. A compensare il cambio di regia, però, subentra un’unica certezza: la costante presenza di Harrison Ford. Ci sono attori che scelgono di discostarsi dal personaggio che li ha resi celebri, poiché hanno paura di essere ricordati solo per quello. Harrison Ford, invece, non ha paura di esprimere tutto l’affetto che prova per Indiana Jones, tanto da mettersi in gioco anche questa volta. “Il quadrante del destino” è quindi un film nostalgico, un vero e proprio tributo al passato, ma non per questo meno elettrizzante.
Questa volta Jones dovrà mettersi sulle tracce dell’affascinante “quadrante del destino”, un meccanismo antichissimo inventato da Archimede, che avrebbe l’incredibile potere di aprire varchi temporali. Questo manufatto si ispira alla “macchina di Anticitera”, reperto realmente conservato ad Atene e considerato dagli storici “il più antico calcolatore meccanico al mondo”.
In quest’avventura l’archeologo sarà accompagnato da Helena (Phoebe Waller-Bridge), la figlia di un suo vecchio amico archeologo, che si mostrerà profondamente affascinata dal quadrante. La ricerca di questo vecchio tesoro sarà però contrastata da uno spietato ed ostinato astrofisico tedesco, interpretato da Mads Mikkelsen. Nel cast, tra gli altri, troviamo anche Antonio Banderas, con un breve e simpatico cameo.
Questa spericolata ricerca porterà i protagonisti a girare l’Europa, visitando Tangeri, Atene e Siracusa. In particolare, in Italia le riprese si sono svolte in diversi posti suggestivi della Sicilia, tra cui Cefalù, Marsala e Castellammare del Golfo. All’inizio del film c’è anche un ricco e suggestivo flashback, che ci porterà indietro nel 1944. Non vogliamo però anticiparvi altro, anche perché il film merita di essere visto ed apprezzato nei suoi sviluppi. Gli effetti speciali ed i colpi di scena sicuramente non mancheranno, soprattutto se si considera che la pellicola è costata la cifra record di 300 milioni di dollari. Oltre ad essere il film più costoso della saga, infatti, rientra anche nella classifica dei film con il maggiore budget di sempre. Un vero e proprio “colossal” quindi, che ricorda i grandi film del passato. Vale la pena, quindi, correre al cinema. Per chi è un appassionato della saga, sarà l’occasione di salutare un “vecchio amico”. Per i nuovi e giovani spettatori sarà invece l’occasione per approcciarsi a questa splendida ed iconica epopea cinematografica.
Stefania Berdei,
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