A love tale
Giurerei che anche tu eri felice ogni mattina che abbiamo provato a rubare al tempo ogni secondo e siamo corsi via, in ritardo, con i capelli spettinati e lasciando il letto sfatto.
Giurerei che eri felice quando ridevamo dei lucchetti appesi al lungomare, pensando a quanto banale fosse l’amore degli altri in confronto al nostro.
Giurerei che eri felice quando nascondevamo fiori tra le statue, quando ti stringevi a me tremante, quando litigavamo per chi dovesse pagare il conto.
Giurerei che eri felice quando ti chiudevi nei tuoi silenzi eterni, quando ti arrabbiavi perché parlavo troppo o troppo poco, giurerei che eri felice quando eri nervosa, gelosa, stanca, quando mi odiavi per il mio disordine, quando ti offendevi per i tuoi stessi sbagli.
Attraverserei di nuovo il bosco, il cancello coi rovi, i rami spinati, il giardino che profuma d’agrumi e i vetri infranti sul pavimento. Scriverei di nuovo ti amo sui muri e con le dita sulla tua schiena.
Mi sembra che per il mondo, l’unico amore degno di essere celebrato sia quello che è riuscito bene. Dovrebbe esserci posto, in questa celebrazione, anche per l’amore che non ce l’ha fatta, ma che continua – ostinato – a esserci.
Fotografie di Giovanni Allocca
Testo di Nadia Rosato
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