Lughnasadh, la festa dell’ultimo raccolto
Ci avviamo ora verso l’ultima parte dell’estate. Il sole è ancora caldo ma iniziamo a prepararci per l’arrivo dell’inverno.
Durante il sabbat di Lughnasadh o Lammas si celebra l’ultimo raccolto. In questo momento dell’anno la terra è particolarmente generosa, gli sforzi umani finalmente hanno dato i loro frutti ed ora possiamo realmente giovare di ciò che abbiamo coltivato e curato durante il corso di quest’anno.
Per i nostri antenati la raccolta del grano era un evento molto significativo, ciò che veniva raccolto nei campi sarebbe poi diventato farina e di conseguenza pane e cibo per i difficili mesi invernali.
Secondo le tradizioni celtiche durante questa giornata si festeggia Lugh, Dio del Fuoco e della Luce, nome derivante dalla radice Lux.
Gli antichi celti durante questa giornata speciale celebravano i “matrimoni di prova” dalla durata di un solo anno e allo scadere se la convivenza aveva avuto un cattivo esito, bastava tornare sul luogo della cerimonia, mettersi di schiena e allontanarsi uno dall’altro.
La mietitura del grano rappresenta il sacrificio del Dio Lugh, difatti l’ambivalenza di Lughnasadh è legata tanto all’abbondanza della vita quanto alla morte.
Un oggetto che ricorre durante i riti di questo giorno è rappresentato dalla bambola di paglia, antico rito celtico che rappresenta il sacrificio di Lugh. Veniva conservata in casa o nelle stalle, bruciata, data in pasto agli animali oppure sepolta nei solchi dell’aratro.
I colori caratteristici di Lughnasadh sono:
Rosso, Oro, Arancione, Verde
Alice Gallosi
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